In questo momento assumere un'esposizione sui Mercati emergenti attraverso i fondi alternativi potrebbe essere una valida soluzione per ottenere delle solide performance e diversificare il proprio portafoglio. Questo è quanto sostiene Philippe Ferreira, head of research managed account platform di Lyxor, in un report che ha analizzato l'appeal dell'azionario dei Paesi emergenti sulla base di accurati criteri di valutazione.
Gli aspetti più rilevanti che emergono dal rapporto sono elencati qui di seguito:
- I Mercati emergenti presto arriveranno a rappresentare il 40% del Pil mondiale. Tuttavia questi mercati rappresentano solamente il 10% degli indici azionari globali. I portafogli a benchmark sono di conseguenza sottopesati in azioni Emerging market rispetto alla loro dimensione nell'equity globale. Questo divario appare ingiustificato.
- L'incompleta integrazione degli Emerging market nei mercati mondiali e la loro relativamente modesta capitalizzazione azionaria crea interessanti opportunità d'investimento. Ciò nonostante, in anni recenti l'azionario Emerging market ha deluso ed è stato battuto dai mercati equity dei Paesi più sviluppati. Sei anni dopo il fallimento di Lehman Brothers, le azioni dei Mercati emergenti sono scambiate con uno sconto del 40% rispetto all'equity dei Paesi più sviluppati.
- I fondi alternativi con focus sui Mercati emergenti sono degli ottimi diversificatori: negli ultimi dieci anni sono cresciute le correlazioni dei rendimenti ottenuti dall'azionario emergente e dall'equity dei Paesi sviluppati; i benefici di diversificazione dell'investimento negli Emerging market sono meno evidenti nei prodotti long only. Lyxor crede che le strategie a gestione attiva possano ancora generare guadagni dalla diversificazione degli Emerging market. I fondi alternativi con focus sui Mercati emergenti negli ultimi due lustri sono stati in grado di preservare l'outperformance degli asset Em e questo con un ridotto livello di volatilità.
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