Le mosse delle Banche Centrali rimangono un fattore chiave e, nei prossimi mesi, la divergenza nella politica monetaria tra Usa e Regno Unito (le cui economie sono in ripresa) rispetto a Europa e Giappone (dove permangono maggiori difficoltà) dovrebbe intensificarsi ulteriormente. Nell’immediato futuro, secondo Allianz Global Investors, i tassi di interesse a livello globale rimarranno molto contenuti ma nel corso del 2015, se i dati economici si rafforzeranno e il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti continuerà a ridursi, con molta probabilità la Federal Reserve e la Bank of England rialzeranno i tassi. La società conferma, inoltre, la propria previsione di una crescita economica globale moderata pari al 3,7% nel 2015, rispetto al 3,25% del 2014, nonostante la maggiore fragilità del quadro economico globale.
Il ruolo delle politiche monetarie
Le politiche monetarie accomodanti possono aiutare i Governi a ridurre livelli di indebitamento particolarmente elevati, ma, nello stesso tempo, secondo Andreas Utermann, Global chief investment officer e co head di Allianz Global Investors la grande liquidità nei mercati può rappresentare una fonte di preoccupazione: “Sfortunatamente, la quantità di moneta iniettata nell’economia globale dalle Banche Centrali a partire dal 2009 non evapora autonomamente. Sinora il sistema finanziario globale è stato influenzato in modo poco evidente dagli elevati livelli di liquidità, ma per il 2015 gli investitori dovrebbero prepararsi a un incremento della volatilità dei mercati”.
A fronte dei recenti dati economici deludenti, potrebbero aumentare le pressioni verso la Banca Centrale Europea (Bce), in presenza di tassi di interesse negativi, per ulteriori interventi di allentamento monetario che evitino all’area euro di scivolare nella recessione. Nel frattempo Francia, Italia e Germania si trovano a gestire le proprie sfide per stimolare la crescita: la riduzione del debito si sta rivelando complessa, con un forte e diffuso malcontento rispetto alle misure di austerità e di tagli da parte dei governi nazionali. Ma non solo Francia e Italia stanno lottando per fronteggiare la crescita debole. E infatti più preoccupante che la Germania, sino ad oggi motore economico fondamentale dell’Area Euro, debba ora affrontare nuove sfide innescate innanzitutto dalle tensioni geopolitiche tra le vicine Russia e Ucraina. In Asia, invece, mentre si registrano alcuni miglioramenti negli indicatori economici, gli alti livelli di debito nel settore privato rappresentano ancora un freno significativo.
L'importanza della gestione attiva
Nel contesto attuale, secondo Allianz Global Investors, fondamentale risulta la gestione attiva. Con ritorni medi di circa il 15% all’anno nel periodo 2009/2013, gli investitori hanno beneficiato di rendimenti particolarmente elevati, sostenuti dalla politica monetaria ultra espansiva della Federal Reserve. Utermann riconosce come ciò sia stato positivo per gli investitori a caccia di rendimenti di lungo periodo attraenti in un contesto di tassi negativi ma, allo stesso tempo, avverte che questa situazione non può durare per sempre. Utermann infatti sottolinea che: “Pur rimanendo convinto che in un orizzonte temporale di lungo termine il comparto azionario offra tra i migliori rendimenti, gli investitori dovrebbero essere consapevoli che, nel breve periodo, i ritorni relativamente elevati registrati negli ultimi anni dai mercati azionari e obbligazionari non sono sostenibili, ed è quindi probabile che in futuro si stabilizzino a un livello più basso”.
Per rispondere ad uno scenario sempre più complesso, Allianz Global Investors negli ultimi 18 mesi si è impegnata a fondo per definire e sviluppare strategie di gestione attiva sempre migliori. “La vera qualità di un gestore attivo si rivela nelle fasi di maggiore complessità, quando diventa fondamentale focalizzarsi su titoli solidi e promettenti, e disinvestire invece dai titoli più deboli e incerti prima che la loro debolezza risulti evidente", ha affermato Utermann. "In periodi di mercato rialzisti, come quelli che abbiamo registrato a partire dal 2009, gli investitori non fanno differenza tra le società di elevata e di bassa qualità, e l’aumento delle quotazioni spinge le valutazioni sempre più in alto”.
Allianz Global Investors ritiene che oggi la domanda cruciale sia quanto rischio ulteriore assumere per consentire ai propri clienti una gestione degli investimenti sempre più attiva, sopprattutto nel segmento obbligazionario, dove la ricerca dell'alpha è ora fondamentale per produrre risultati.