Dopo un 2014 penalizzante per le strategie alternative, dal momento che i mercati finanziari hanno registrato una crescita dei prezzi non in linea con i fondamentali, ma trainata dall’esuberanza creata dagli interventi delle Banche Centrali, il 2015 sembra essere l’anno adatto per investire in fondi alternativi. Questo è il pensiero di Elisabetta Manuli, vice presidente di Hedge Invest Sgr, secondo la quale ci saranno numerose opportunità da cogliere nel corso di quest’anno.

In particolare, Manuli, nel corso del workshop organizzato a Milano da Hedge Invest Sgr, ha sottolineato che continuerà a puntare sulle strategie Event driven e su quelle Long/short equity come già fatto nel 2014, aggiungendo prospettive positive per i fondi di tipo Macro, che potrebbero beneficiare dall’aumento della volatilità sui mercati. Dal workshop, infatti, è emersa la convinzione circa la previsione di un aumento della volatilità nei diversi segmenti di mercato, ma soprattutto riguardo a una svolta positiva per il mercato azionario europeo, in grado di offrire prospettive di crescita migliori rispetto a quello americano, che ha raggiunto ormai i massimi storici. L’Europa sembra, infatti, essere favorita da una serie di elementi tra i quali il quantitative easing della Bce, il deprezzamento dell’euro e il prezzo basso del petrolio. Tuttavia, non sono da sottovalutare le tensioni geopolitiche che caratterizzano il periodo, come sottolineato da Paolo Magri, direttore dell’Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), che potrebbero contribuire a creare maggior volatilità sui mercati, soprattutto quelli valutari.

In questo contesto, la diversificazione rimane un fattore fondamentale per implementare un buon portafoglio di investimento e i fondi alternativi sono indispensabili per proteggere da drawdown importanti, come affermato da Stefano Bestetti, consigliere di Hedge Invest Sgr. Questa tipologia di investimento presenta, infatti, una bassa correlazione con gli investimenti azionari, che può essere negativa rispetto a quelli obbligazionari, un fattore quest’ultimo particolarmente rilevante se l’aspettativa è quella di un rialzo dei tassi.

Durante il workshop i gestori dei fondi alternativi di Hedge Invest Sgr sono entrati più nel dettaglio in merito alle possibilità che i mercati potranno offrire nel 2015. Marc Chapman, gestore di HI Principia Fund, concorda con le prospettive di crescita europea anche basandosi sui dati macroeconomici che caratterizzano il Vecchio Continente. Secondo il gestore, il deprezzamento dell’euro favorisce soprattutto quelle società di media o grande capitalizzazione i cui proventi sono denominati in dollari e ritiene che in Spagna, Germania e Francia possano esserci opportunità interessanti.

Per quanto riguarda il segmento obbligazionario, Filippo Lanza, gestore di HI Numen Credit Fund, crede che ci siano ancora opportunità da sfruttare, specialmente sul debito di Paesi periferici come il Portogallo e Cipro. Il Qe, secondo Lanza, rende particolarmente interessante il settore bancario, soprattutto in relazione alle banche di grande dimensione, mentre è rischioso al momento, l’investimento in bond delle banche più piccole.

Una visione a livello globale è stata fornita da Lorenzo Di Mattia, gestore di HI Sibilla Macro Fund, secondo il quale la prospettiva è ribassista per il mercato azionario americano, più probabile nella seconda metà dell’anno, sia che la Fed alzi i tassi, che se non lo faccia. Anche sul settore Biotech, che considera sopravvalutato, e sul rame, Di Mattia prevede in futuro possibili ribassi, mentre prospetta un rialzo dell’equity europeo, opportunità legate a un probabile abbassamento dei tassi in Nuova Zelanda e titoli interessanti nel settore dei metalli preziosi.