LA PROSSIMA RIVOLUZIONE SARA' MONETARIA, NON POLITICA Intervento a cura di Didier Saint-Georges, Managing Director di Carmignac
21/08/2018 L'Esperto dice...

Nella calura estiva, l’analisi delle politiche monetarie delle Banche Centrali non è certo una lettura appassionante per gli investitori, per quanto motivati. Per il risparmiatore in vacanza, le rocambolesche avventure dei politici e il loro impatto sulla fiducia, qualunque sia la sponda dell’Atlantico e l’attualità dell’attività economica, sono molto più avvincenti. Eppure, come spesso avviene, ciò che è più visibile non sempre è più importante.

La rivoluzione che nei prossimi mesi, probabilmente anni, avrà il maggiore impatto sulla direzione dei mercati finanziari, non è politica. È monetaria.

Quasi vent'anni fa nasceva l’espressione, allora astrusa, "Quantitative Easing", a indicare il fenomeno per il quale le Banche Centrali, prima tra tutte la Federal Reserve Bank statunitense, si sono avventurate nell'ignoto per salvare l'economia globale dal fallimento. Evidentemente, il solo taglio dei tassi di riferimento, anche radicale, non era all’altezza della sfida e le Banche Centrali, con l’acquisto di Titoli di Stato sul mercato, si sono lanciate in un’operazione senza precedenti. Questi acquisti hanno determinato un aumento dei prezzi delle obbligazioni e, poiché il prezzo delle obbligazioni ha un andamento inversamente proporzionale al rispettivo tasso di interesse, i rendimenti sono diminuiti. Nel corso degli anni, il calo dei tassi di interesse ha spinto gli investitori a ricercare rendimenti migliori altrove, ovunque fosse possibile trovarli. Questa fissazione ha favorito prima i mercati del debito (le obbligazioni corporate) e poi i mercati azionari. Tra il 2008 e il 2018, l’indice azionario S&P 500 si è apprezzato di circa il 200%. Anche l’indice Eurostoxx ha segnato un rialzo di oltre il 60%, malgrado un’attività economica fiacca e le numerose crisi politiche susseguitesi in questi dieci anni.

I banchieri centrali hanno dato prova di grande audacia, molto insolita per loro, utilizzando il loro potere esclusivo di battere moneta per acquistare asset finanziari. Questa enorme produzione di liquidità ha reso molto felici gli investitori.

Ma tutte le belle storie finiscono.

Dall’inizio del 2018 il vento ha cominciato a cambiare. Non solo la Fed non compra più titoli (dopo la graduale diminuzione, gli acquisti sono cessati nel 2014), ma tenta di venderli, reimmettendo sul mercato quanto acquistato tra il 2009 e il 2013. Il QE (Quantitative Easing) è diventato il QT (Quantitative Tightening). Inoltre ha avviato il processo di “normalizzazione” della politica monetaria, ossia di rialzo dei tassi di interesse rispetto a livelli ritenuti eccezionalmente bassi. La Banca Centrale europea non è ancora arrivata a questo punto, ma ha annunciato la cessazione degli acquisti di asset alla fine di quest’anno.

È importante che gli investitori comprendano che gli effetti di questa inversione di tendenza sono decisivi sotto tre aspetti.

La sicurezza offerta dalla garanzia delle Banche Centrali in termini di sostegno ai prezzi degli asset finanziari ha avuto come conseguenza la scomparsa della percezione del rischio, vale a dire della volatilità. L’uscita di scena delle Banche Centrali preannuncia un aumento della volatilità. In altre parole gli shock esterni, siano essi politici o economici, avranno un impatto maggiore sui mercati.

A meno della comparsa di nuovi acquirenti in numero sufficiente per compensare il ritiro delle Banche Centrali, i tassi di interesse tenderanno a salire, quindi il loro prezzo a diminuire, trascinando con sé le quotazioni azionarie e il prezzo delle obbligazioni corporate. Già si avverte che il 2018 in termini di Borsa non sta affatto seguendo la stessa tendenza del 2017.

Infine, poiché la Fed statunitense è stata la prima Banca Centrale a invertire la rotta, la riduzione della liquidità inizia con il calo dell’offerta di dollari. Le prime vittime di questo fenomeno saranno i Paesi dipendenti dal dollaro per il finanziamento dei propri disavanzi. Le turbolenze che si sono abbattute sui mercati finanziari in Argentina sono a questo proposito una dimostrazione eloquente.

Ovviamente ogni rivoluzione avviene in uno specifico contesto, che ne influenza gli effetti. Una crescita economica sostenuta e un rialzo dell’inflazione, in particolare negli Stati Uniti, spingerebbero le Banche Centrali ad accelerare il loro disimpegno. Viceversa, una flessione dei mercati o un’ondata di volatilità potrebbero forse indurle a rallentare il passo. Ma non bisogna lasciarsi ingannare: l’investitore non può più concentrarsi esclusivamente sull’economia, ma dovrà ora monitorare più attentamente anche le condizioni prettamente finanziarie.


A cura di Didier Saint-Georges, Managing Director e Membro del Comitato Investimenti di Carmignac

© 2024 Mondo Alternative - Riproduzione riservata
CERCA NOTIZIE
L'esperto dice Cerca nel titolo,nel testo o fra gli autori Criteri di ricerca Tutte le parole Qualunque parola Frase esatta
REPORT
N. 239
Marzo
2024
MONDOINVESTOR
VERSIONE ITALIANA
MondoInvestor è un mensile in abbonamento che prevede 11 numeri all’anno e racconta l’evoluzione del mercato dell'asset management per gli investitori professionali
Dossier Fondi Tematici
DOSSIER  FONDI TEMATICI
Il Dossier offre una fotografia del mercato dei Fondi Tematici
Liquid Alternative
4th Quarter 2023 Update

LIQUID ALTERNATIVE FUND
Il Report sintetizza l’andamento trimestrale del mercato dei fondi liquid alternative ed è scaricabile sull'area di download per tutti gli abbonati al sito.



Dossier
Strategie Alternative
DOSSIER
STRATEGIE ALETRNATIVE
Il dossier offre una fotografia delle Strategie Alternative e include uno speciale dedicato ai vincitori dei MondoAlternative Awards 2024

ARE YOU A
HEDGE FUND
MANAGER?


Do you want to add/ remove your hedge fund
to / from our database?

Please click here
to learn how

Le foto riprodotte in questo sito provengono in prevalenza da Internet e sono pertanto ritenute di dominio pubblico. Gli autori delle immagini o i soggetti coinvolti possono in ogni momento chiederne la rimozione, scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica info@mondoinvestor.com
copyright 2004- 2023 - MondoInvestor S.r.l. -Sede Legale ed Uffici: Via Gustavo Fara, 9 - 20124 Milano
Cap.Soc. €100.000 i.v.- Milano Reg.Imp.N° 13228870153 REA N° 1631083 - C.F. e P.I.13228870153