"Il 2018 è stato un anno complicato per i fondi alternativi, e per l'asset management in generale", ha affermato Alessandra Manuli, amministratore delegato di Hedge Invest Sgr, al workshop annuale della società che si è svolto ieri (26 febbraio, ndr) a Milano. "I fondi alternativi sono però sempre più presenti nei portafogli degli investitori e lo saranno ancora di più in futuro. Ad affermarlo non siamo solo noi, ma numerosi studi internazionali. In particolare, secondo PwC, oggi gli alternativi hanno un peso del 12% sul totale dell'asset management ma, guardando al futuro, sono la categoria per la quale è previsto il maggior tasso di crescita da qui al 2025", ha evidenziato Alessandra Manuli.

L'amministratore delegato di Hedge Invest ha sottolineato che la voce fondi alternativi include differenti tipologie di prodotti: fondi chiusi, liquid alternative e fondi hedge. "I fondi chiusi hanno visto un raddoppio delle masse gestite dal 2012 a oggi grazie a un maggior interesse degli investitori istituzionali, in particolare per i prodotti specializzati nel private debt, per merito dei rendimenti attraenti che sono stati in grado di offrire", ha affermato Alessandra Manuali. "Gli asset dei prodotti liquid alternative, invece, sono triplicati dal 2012, anche se hanno subito una piccola battuta d'arresto nel 2018, mentre i fondi hedge hanno attratto costantemente capitali, a livello mondiale, nel corso degli ultimi anni, nonostante in Italia non riescano a riconquistare i favori degli investitori dopo l'ultima crisi finanziaria. Tuttavia - ha evidenziato ancora Alessandra Manuli - vi è anche un importante fattore di rinnovamento nell'hedge fund industry mondiale: nel 2018, per la prima volta, i fondi liquidati hanno superato i debutti. Segno di innovazione ma anche del fatto che gli operatori più capaci che restano sul mercato avranno a disposizione maggiori opportunità da cogliere".

Hedge Invest Sgr è attiva in tutte le categorie dei fondi alternativi. "Siamo molto soddisfatti di essere presenti nel settore dei fondi alternativi e di coprire tutte le soluzioni", ha sottolineato Alessandra Manuli, evidenziando che oggi del totale degli asset gestiti dalla società, il 54% è allocato in fondi liquid alternative, il 29% in Fia multi manager e il 17% in fondi chiusi. "I nostri fondi liquid alternative, se considerati tutti insieme in un solo portafoglio, hanno registrato un ritorno del +3,22% da ottobre 2012 a oggi, mostrando una correlazione pari a 0 ad azionario e obbligazionario e, quindi, dimostrando di aver prodotto alpha", ha detto Alessandra Manuli. "Il nostro HI Global Fund, fondo di fondi hedge con un track record di 17 anni, invece, vanta un rendimento annualizzato dall'avvio del +3,30%: poco inferiore al valore dell'MSCI World ma con un livello di volatilità molto più contenuto. Nel 2018, il vero problema per tale fondo è stata la componente Long/short equity, fortemente penalizzata dai mercati. Tuttavia l'attuale drawdown del fondo, pari a 10,7%, è in linea con i livelli passati e, come accaduto negli anni scorsi, confidiamo sarà prontamente recuperata".

Cosa attendersi dunque dai mercati nel 2019? Secondo Elisabetta Manuli, vice presidente di Hedge Invest Sgr, "il contesto macro è complicato, sia per singoli fattori economici che per elementi geopolitici di incertezza. Ad oggi, i mercati finanziari hanno già prezzato un quadro più positivo rispetto a quello che appariva a fine 2018. Il cambio di tono della Fed di gennaio rispetto a quello avuto in dicembre ha indotto un netto cambiamento nello scenario. Dall'annunciato ritorno a una politica di aumento dei tassi e di riduzione del bilancio della Fed, si è passati a un quadro di maggior supporto all'economia quando, a inizio gennaio, Jerome Powell è tornato sui propri passi. A tale elemento si aggiungono altri fattori positivi: innanzitutto il possibile accordo commerciale tra Usa e Cina, in secondo luogo la convinzione che sarà trovato un accordo sulla Brexit e, infine, il rinvio a maggio, quando si terranno le elezioni europee, dell'eventuale nuova incertezza politica in Italia ma con la sicurezza che la Bce non lascerà le banche italiane da sole, avendo già annunciato un possibile nuovo programma di sostegno", ha affermato Elisabetta Manuli, per poi concludere: "Tutti questi elementi positivi di inizio 2019 stanno favorendo gli investimenti ma bisogna fare attenzione sia alla volatilità che a possibili nuove notizie destabilizzanti per i mercati".