Prosegue fino al prossimo 3 luglio la consultazione pubblica sulla proposta di modifica dell’art. 14 del DM 30/2015, Regolamento attuativo dell'articolo 39 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), concernente la determinazione dei criteri generali cui devono uniformarsi gli Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) italiani, avviata dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef).
"Da tempo è avvertita la necessità di un intervento di revisione delle soglie di ingresso nei Fia italiani riservati, per consentire l’accesso a queste forme di investimento alternativo ad una platea di clientela retail più ampia, con patrimoni di medie/grandi dimensioni, disponibile ad investire nel medio/lungo periodo in asset illiquidi e in società non quotate, allo scopo di diversificare il proprio portafoglio finanziario, conseguire un rendimento apprezzabile, finanziare le imprese italiane e con esse la ripresa economica del Paese", scrive il Dipartimento del Tesoro sul proprio sito web annunciando la consultazione, precisando poi come, attualmente, l’articolo 14 del dm n. 30/2015, sui Fia italiani riservati, definisce come destinatarie dell’offerta le seguenti categorie di investitori:
- Investitori professionali;
- Investitori non professionali che investono, direttamente o tramite gestione di portafogli, un importo complessivo, non frazionabile, non inferiore a 500mila euro;
- Componenti del Cda e dipendenti del gestore, senza alcuna soglia di ingresso.
La proposta di revisione dell’art. 14, oggetto della consultazione, prevede invece la partecipazione ai Fia riservati, oltreché degli investitori professionali, dei seguenti soggetti:
a) investitori non professionali con investimento minimo non inferiore a 500mila euro, non frazionabile, nel caso di investimento diretto (com’è adesso);
b) investitori non professionali con investimento minimo non inferiore a 100mila euro non frazionabile e limite di concentrazione al 10% del proprio portafoglio finanziario (per portafoglio finanziario si intende il valore complessivo del portafoglio in strumenti finanziari, inclusi i depositi bancari, e in prodotti di investimento assicurativi, disponibile presso il medesimo intermediario o gestore), che effettuano l’investimento nell’ambito della prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti;
c) soggetti abilitati che sottoscrivono ovvero acquistano quote o azioni del Fia nell’ambito della prestazione del servizio di gestione di portafoglio, per conto di investitori non professionali;
d) componenti del Cda e dipendenti del gestore, senza limitazioni di ingresso.
"Il documento - sottolinea il Dipartimento del Tesoro - contiene, inoltre, alcuni quesiti su taluni aspetti riguardanti: la soglia minima di ingresso, il limite di concentrazione, la composizione del portafoglio finanziario e le gestioni di portafogli, sui quali chiediamo il parere dell’industria e degli stakeholders".
I commenti e i contributi alla consultazione curata dall'Ufficio III - Direzione IV del Dipartimento del Tesoro dovranno pervenire entro e non oltre il 3 luglio prossimo ai seguiti indirizzi email: dt.direzione4.ufficio3@mef.gov.it e claudio.montefiori@mef.gov.it.
Il documento in consultazione è disponibile cliccando qui.