I MERCATI AZIONARI PROSEGUIRANNO NEL PERCORSO RIALZISTA J.P. Morgan AM mostra particolare attenzione all'ESG e al mercato asiatico
13/07/2021 In Primo Piano

Una crescita ancora forte in un percorso tortuoso. É quello che si attende J.P. Morgan Asset Management nel proprio outlook di mercato di metà anno. "Il nostro scenario principale è una ripresa persistente che si allarga e diventa più sincronizzata", scrivono gli esperti di J.P. Morgan Asset Management. "Le preoccupazioni per l’inflazione determinano alcuni scossoni, ma la normalizzazione della politica monetaria è lenta. Restiamo tuttavia in un contesto insolito ed è più importante che mai tenere d’occhio i rischi per il nostro scenario principale. Sul fronte positivo, i timori per l’inflazione potrebbero scomparire più rapidamente di quanto pensiamo, in quanto le strozzature dell’offerta si stanno attenuando, consentendo alle Banche Centrali di rimanere accomodanti ancora più a lungo. Sul fronte negativo, se queste strozzature dell’offerta dovessero consolidarsi e le campagne vaccinali dovessero stentare ad avanzare, potremmo trovarci a dover affrontare la stagflazione".

Di seguito, in sintesi, i principali punti dell'outlook:

- la seconda metà dell’anno sembra improntata a una maggiore irregolarità, ma J.P. Morgan Asset Management continua ad aspettarsi che i mercati azionari proseguano il loro percorso rialzista;

- i timori di inflazione contribuiranno probabilmente al nervosismo, ma saranno necessarie molte cattive notizie per indurre le Banche Centrali a ritirare rapidamente la politica monetaria espansiva;

- da inizio anno, i titoli value hanno nettamente sovraperformato i growth e la rotazione ha ancora margini per proseguire;

- Per  J.P. Morgan Asset Management, la tesi strutturale a favore dell’Asia rimane intatta, nonostante l’attuale ridotto entusiasmo per la regione dovuto alle preoccupazioni per l’inasprimento della politica monetaria, la campagna vaccinale e la regolamentazione in Cina;

- data la maggiore tendenza ad affrontare il cambiamento climatico, la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico del 2021 che si terrà a novembre produrrà con ogni probabilità una serie di annunci in termini di politica, regolamentazione e investimenti, creando vincitori e perdenti nei portafogli;

- il ruolo del reddito fisso in un portafoglio è messo a dura prova. Gli investitori non dovrebbero eliminare le obbligazioni, ma diversificarle a livello globale e cercare soluzioni in mercati alternativi.


Inflazione surriscaldata ma non ancora in ebollizione

"Nel complesso, il contesto macroeconomico per il secondo semestre dell’anno rimane solido", si legge nell'outlook. "La crescita nei Paesi sviluppati potrebbe rallentare entro la fine dell’anno, ma resterà verosimilmente al di sopra del trend, ampliandosi alla spesa per investimenti e distribuendosi in modo più uniforme nelle diverse aree geografiche. I timori per l’inflazione potrebbero permanere, ma in ultima analisi riteniamo che saranno necessarie molte cattive notizie prima che le Banche Centrali cambino in modo significativo i loro piani attuali rimuovendo bruscamente gli stimoli. Sebbene questo approccio possa creare ulteriori rischi nel corso del tempo, l’attività economica e gli utili societari sembrano ben supportati per il momento".


Persiste la rotazione verso lo stile value

Secondo J.P. Morgan Asset Management persiste la rotazione verso lo stile value. "Nel complesso, riteniamo che i titoli azionari si muoveranno al rialzo, ma a un ritmo più lento e con la possibilità che si verifichino i consueti incidenti di percorso", scrivono gli esperti di J.P. Morgan Asset Management. "Abbiamo inoltre una moderata preferenza per i titoli value rispetto ai growth sulla base delle valutazioni relative e della nostra previsione di persistente rialzo dei rendimenti obbligazionari. A livello di indici, questo significa che gli Stati Uniti potrebbero sottoperformare altre regioni a causa della loro elevata ponderazione rispetto ai titoli growth più costosi. I titoli value statunitensi potrebbero comunque continuare a registrare buone performance, mentre i mercati più orientati allo stile value, come Europa e Regno Unito, potrebbero sovraperformare. Per gli investitori che vogliono evitare di inserire tutte le proprie uova nel paniere value, riteniamo che i mercati emergenti offrano opportunità di crescita a lungo termine a un prezzo più ragionevole rispetto ad altri mercati".


Mantenere l'attenzione sul decennio asiatico

In questo contesto di crescita più moderata, temi strutturali quali l’aumento dei redditi delle famiglie e l’impiego di tecnologia in Asia dovrebbero acquisire importanza rispetto ai temi ciclici che dominano la performance del mercato di oggi. "Poiché siamo già a metà anno, sarà solo questione di tempo prima che gli investitori spostino la loro attenzione sulle prospettive per gli utili per il prossimo anno, il che dovrebbe giovare sia alle azioni cinesi che a quelle asiatiche in generale", sottolinea J.P. Morgan Asset Management. "Nella seconda metà dell’anno, le prospettive per i mercati obbligazionari locali cinesi continuano a essere interessanti. Una moderata inflazione dei prezzi al consumo, solidi utili societari e una bassa probabilità di rialzi dei tassi sostengono questa classe di attivi. Tuttavia, dopo l’apprezzamento del renminbi del 10% negli ultimi 12 mesi, riteniamo che gli investitori dovrebbero aspettarsi un ridotto supporto dagli effetti valutari".


Valutare le implicazioni di Cop26 per il portafoglio

"Gli investitori devono essere consapevoli di come gli annunci resi in occasione della Cop26 e successivamente alla stessa potrebbero influenzare i loro portafogli", evidenzia  J.P. Morgan Asset Management. "Alcune società beneficeranno dei nuovi investimenti nelle infrastrutture verdi o della loro preparazione relativamente buona alla transizione rispetto ai concorrenti. Altre potrebbero perdere valore, in particolare le imprese che dovranno sostenere costi più elevati a causa dell’aumento dei prezzi delle emissioni di carbonio, in particolare se non sono in grado di trasformare tali costi in un aumento dei prezzi".


In cerca di protezione da acque agitate

Infine, per quanto riguarda la ricerca di protezione, si potrebbe essere tentati dall’escludere del tutto le obbligazioni dai portafogli, "ma questo determinerebbe un forte aumento della volatilità del portafoglio e una scarsa protezione da rischi di ribasso imprevisti", spiegano gli esperti di J.P. Morgan Asset Management. "Ad esempio, se il virus mutasse in misura tale da rendere non più efficaci i vaccini, i titoli di Stato sarebbero probabilmente uno dei pochi attivi a generare risultati positivi. A nostro avviso, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione strategie a reddito fisso in grado di investire a livello globale in cerca di una maggiore protezione del reddito e che possano muoversi con flessibilità in caso di mutamenti delle tendenze economiche". Infine, oltre al reddito fisso, gli investitori possono cercare altre alternative ai fini della diversificazione. "Le strategie macro possono adeguare la loro correlazione alle azioni e ad altre classi di attivi e muoversi dinamicamente in base alle mutevoli condizioni del mercato. Nei periodi di incertezza, in cui gli investitori necessitano di protezione del portafoglio, i fondi macro hanno storicamente sovraperformato i titoli azionari", riporta J.P. Morgan Asset Management. "Il vero nervosismo del mercato si verificherebbe qualora ci fosse un aumento disordinato dell’inflazione. Riteniamo che si tratti di un rischio estremo, ma dato che non sarà probabilmente un fattore positivo per le azioni o per le obbligazioni, non dovremmo esserne sollevati. Gli immobili e le infrastrutture core hanno basse correlazioni con i mercati azionari, ma i loro flussi di reddito sono spesso legati all’inflazione, nei confronti della quale possono pertanto fungere da buona copertura. Naturalmente non esistono pasti gratis e tali attivi presentano di solito vincoli di liquidità, ma possono offrire protezione a chiunque possa investire a lungo termine", concludono gli esperti di J.P. Morgan Asset Management.

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