Pictet Asset Management ha annunciato il lancio del fondo Pictet-Climate Government Bond per integrare il cambiamento climatico, l'aspetto ESG più urgente, che attualmente guida le politiche governative, nell'ambito degli investimenti sovrani.
Domiciliato in Lussemburgo, il fondo, conforme alla normativa Ucits, è un veicolo obbligazionario sovrano che investe nei mercati sviluppati ed emergenti, allocando il capitale ai Paesi in base al loro approccio alla gestione delle emissioni di carbonio. È classificato come articolo 9 secondo le linee guida della Sfdr e si avvale di un advisory board di esperti in materia di clima.
"Il fondo Pictet-Climate Government Bond si rivolge agli investitori istituzionali e all'ingrosso che cercano un profilo di rischio/rendimento dei titoli di Stato globali con un'impronta di carbonio ridotta. A tal fine, il fondo alloca il capitale nei Paesi le cui emissioni di carbonio stanno diminuendo al ritmo più sostenuto in termini assoluti e in relazione alle dimensioni della loro economia", scrive Pictet Asset Management in una nota, specificando che questo obiettivo può comportare l'esclusione di Paesi che sono la colonna portante degli indici obbligazionari tradizionali, offrendo ulteriori vantaggi di diversificazione agli investitori. "Per ottenere i migliori risultati d'investimento, il framework esamina le emissioni di CO2, che contribuiscono maggiormente al riscaldamento globale, tra tutte le emissioni di gas serra di un universo di Paesi investibili firmatari dell'Accordo di Parigi. Un comitato consultivo esterno di esperti di cambiamenti climatici viene consultato per valutare le politiche e le tendenze in materia di cambiamenti climatici dei Paesi selezionati", scrive ancora Pictet AM.
La società spiega poi che, sebbene alcuni Paesi dei mercati emergenti possano essere tra i maggiori inquinatori relativi, possono anche dare alcuni dei contributi più significativi alla soluzione della crisi climatica, soprattutto perché i Paesi in via di sviluppo spesso risentono maggiormente dell'impatto di eventi meteorologici estremi. Pertanto, la strategia premia i Paesi che mostrano una tendenza positiva alla riduzione delle emissioni di carbonio, sia nei mercati in via di sviluppo che in quelli emergenti.
"Gli investitori fixed income hanno un ruolo fondamentale nel fornire il capitale necessario per tenere sotto controllo il cambiamento climatico. Se individualmente gli investitori hanno un'influenza trascurabile sulle politiche dei governi, collettivamente possono fare la differenza", ha commentato Ella Hoxha, Senior Portfolio Manager, Pictet-Climate Government Bond fund, Pictet Asset Management, che poi ha proseguito: "La nostra strategia premia gli emittenti obbligazionari che affrontano le problematiche climatiche, mentre penalizziamo quelli che si impegnano meno. Di conseguenza, il nostro portafoglio sarà allocato in modo diverso rispetto agli indici obbligazionari globali standard, offrendo agli investitori un portafoglio più diversificato con una minore impronta di carbonio. Oggi ci sono pochi fondi comparabili a disposizione degli investitori".
La comunità degli investitori detiene attualmente 88.000 miliardi di dollari in obbligazioni emesse dai governi e dalle loro agenzie a livello globale.
Pictet, infine, comunica che l'advisory board del fondo è composto da accademici di spicco nel campo dei cambiamenti climatici: il professor Michael Köhl, responsabile del World Forest Institute dell'Università di Amburgo e docente di forest management; Joeri Rogelj, Phd, Director of Research e docente di cambiamenti climatici e ambiente presso il Grantham Institute dell'Imperial College di Londra; Vaclav Smil, PHd. Professore emerito dell'Università di Manitoba (Winnipeg), Facoltà di Ambiente, membro della Royal Society of Canada (Science Academy) e membro dell'Ordine del Canada.