Qual è il rischio di recessione che scontano i mercati? Parte da questa domanda l'outlook di metà anno di J.P. Morgan Asset Management, che sottolinea come il conflitto continui ad alimentare tensioni nelle materie prime e rischi di cali delle forniture energetiche.
Secondo Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, l'Europa è più esposta al rischio energetico rispetto agli Stati Uniti ma alcuni Paesi come Italia e Germania si stanno attrezzando per ridurre la dipendenza dal gas russo, una tendenza che andrà accelerando. Toschi evidenzia poi come sia proprio lo shock energetico a guidare l'inflazione in Europa e si chiede se la politica monetaria messa in campo dalle Banche Centrali riuscirà a gestire un'inflazione da shock di offerta come quella attuale.
"Alcuni indicatori economici indicano un rischio di recessione, soprattutto la fiducia dei consumatori. I mercati del lavoro sono tuttavia abbastanza solidi, con un tasso di disoccupazione piuttosto basso e salari in aumento", analizza Toschi, che poi mette in luce come la situazione dell'economia Usa sia simile, con un aumento del rischio di deterioramento economico ma non ancora a rischio recessione e una solidità del mercato del lavoro e dei bilanci delle famiglie.
L'esperta di J.P. Morgan AM ha poi rassicurato sul rischio di una dura crisi economica, paragonabile a quella del 2008: "Il tema immobiliare, al centro di quella crisi, è meno forte e sono inferiori anche i mutui a tasso variabile, meno del 5% del totale e per lo più a lunga scadenza". Non si tornerà nemmeno alle crisi energetiche degli Anni '70, anche perché le economie sono meno energivore e più incentrate sui servizi.
Toschi dedica poi un focus alla Cina, la cui economia è stata duramente colpita dalla forte ondata di Omicron: "La Cina ha cambiato passo, i mercati azionari hanno recuperato e quelli obbligazionari si sono dimostrati solidi. Ora il Paese è alla ricerca di strategie di rilancio dopo un secondo trimestre probabilmente negativo, attuando misure di politica fiscale e monetaria e facendo uso di strumenti come i social bond per finanziare progetti infrastrutturali. Quella cinese è l'unica Banca Centrale che ha portato avanti una politica espansiva".
Il Global Market Strategist di J.P. Morgan AM ha poi ricordato che le aspettative sull'inflazione sono state centrali nel 2021, quando le Banche Centrali rassicuravano sulla sua transitorietà. Ora le Banche Centrali hanno dovuto agire in fretta per ancorare le aspettative di inflazione, che stanno scendendo, la loro azione è diventata più impellente ma potrebbe diventare più graduale quando la dinamica inflattiva calerà. "Il trend inflattivo è atteso in calo alla fine del 2022, ma bisogna osservare che questa previsione è stata spostata in avanti più volte in questi mesi. Ci aspettiamo due aumenti dei tassi a luglio e settembre, per uscire dal territorio negativo, seguiti da alcuni tagli nel 2023. La politica restrittiva non verrà abbandonata fino al calo dell'inflazione, la sfida sarà gestire questo rientro", è l'analisi di Toschi, che ricorda come la Bce, in particolare, voglia evitare un'eccessiva frammentazione dei mercati e abbia già annunciato una nuova misura anti spread. I mercati del reddito fisso hanno già scontato un forte riprezzamento del rischio di inasprimento monetario e i tassi negativi stanno sparendo, quindi, secondo J.P. Morgan AM, le obbligazioni potrebbero tornare a fornire rendimento e stabilità ai portafogli.
Sul lato azionario, Toschi spiega che le valutazioni sono aumentate, rispetto alle modeste prospettive di inizio anno, e ciò fa ben sperare sulle prospettive di rendimento a lungo termine, ma ovviamente molto dipenderà dalla tenuta dei margini e degli utili societari, di solito correlati positivamente con l'inflazione. "Il gap tra value e growth si è ristretto ma ha ancora senso una maggiore esposizione al primo, anche perché si tratta di un settore orientato alla distribuzione di dividendi", sottolinea ancora Toschi, che poi mette in luce come i cali dei mercati già scontino delle revisioni consistenti delle stime degli utili.
Tirando le somme, lo scenario centrale, secondo l'outlook dell'esperta di J.P. Morgan Asset Management, prevede un calo della crescita nei Paesi sviluppati ma senza rischi di recessione, un'inflazione che rallenta ma resta sopra i target e tassi di riferimento che si muovono più gradualmente di quanto atteso dai mercati.
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