Fondi hedge in lieve calo nel corso di settembre. L'HFRI Fund Weighted Composite Index, infatti, ha terminato il mese con un risultato di -0,20% e guadagna ora il 4,27% da inizio 2023.
In particolare, le oscillazioni di settembre dei mercati hanno premiato i gestori Macro, con l'HFRI Macro (Total) Index che segna un progresso mensile del 2,34%: +1,61% Ytd. In territorio positivo anche l'HFRI Relative Value (Total) Index che, a fine settembre, riporta un rialzo dello 0,29% mensile e del 4,17% da gennaio. L'HFRI Event Driven (Total) Index, poi, chiude settembre con un rendimento di -0,68% (+4,51% Ytd), mentre l'HFRI Equity Hedge (Total) Index segna -1,68% (+4,80% Ytd).
Infine, i fondi di fondi hedge monitorati dall'HFRI Fund of Funds Composite Index archiviano settembre a -0,29%: +2,99% Ytd.
“I fondi hedge Macro e le società più grandi del settore hanno guidato la performance a settembre, poiché sia le obbligazioni che le azioni hanno registrato forti cali correlati, i tassi di interesse hanno raggiunto i massimi e le pressioni inflazionistiche sono rimaste forti, mentre le prospettive di crescita economica a breve termine si sono indebolite. I fondi Macro hanno registrato forti guadagni attraverso le strategie quantitative, fondamentali e focalizzate sulle materie prime, con i maggiori fondi del settore che hanno guidato i progressi dati i risultati asset weighted composite positivi”, ha affermato Kenneth J. Heinz, Presidente di HFR (Hedge Fund Research). “Oltre alle strategie Macro, a settembre hanno guadagnato terreno anche le strategie Relative Value Arbitrage, basate sul reddito fisso e sensibili ai tassi di interesse, dimostrando forte posizionamento difensivo e trading opportunistico in un mese in cui non solo i tassi di interesse sono aumentati bruscamente, ma anche la volatilità è cresciuta, mentre le azioni hanno visto risultati in calo. Guidati dai fondi più grandi del settore, i gestori rimangono posizionati aggressivamente e opportunisticamente per un'accelerazione della volatilità dei mercati finanziari, con una maggiore probabilità di dislocazioni destabilizzanti. Gli investitori istituzionali interessati a una combinazione di esposizione opportunistica a questi potenti trend, nonché alla preservazione difensiva del capitale in una fase di volatilità, probabilmente aumenteranno le allocazioni ai gestori che hanno generato ottime performance nonostante questi recenti venti contrari del mercato”, ha concluso Heinz.