L’intelligenza artificiale (IA) è stato un tema cruciale nel 2023: durante le conference call sugli utili del primo trimestre, ben 110 società dell'S&P 500 hanno citato l'IA, il numero più alto in oltre un decennio. È il commento di Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA IM Core, secondo cui tuttavia l’Intelligenza Artificiale è già da molto una presenza pervasiva: gli algoritmi influenzano molteplici aspetti della nostra vita, dalla musica allo streaming video, fino alle raccomandazioni per gli acquisti online e molto altro ancora.
"Vi sono notevoli opportunità d’investimento sia nella progettazione sia nell’infrastruttura dell’IA, insieme a un’ampia gamma di altri settori, poiché le aziende iniziano a implementare questa tecnologia per migliorare i propri modelli di business. Per cogliere efficacemente queste nuove opportunità, gli investitori devono avere almeno una comprensione basilare delle varie sfumature della progettazione e dell’applicazione dell’intelligenza artificiale. Va sottolineato che nella sua accezione più elementare, l’IA è semplicemente “machine learning”: la capacità di un computer di pensare, apprendere ed eseguire funzioni che solitamente associamo agli esseri umani, definendo regole o algoritmi da seguire. L’Intelligenza Artificiale può “ragionare” (prendere decisioni sulla base di algoritmi) per selezionare risultati e informazioni", sostiene Iggo.
L'esperto di AXA IM Core spiega poi come il “deep learning” sia un altro sottoinsieme di apprendimento automatico che sfrutta la formazione di reti neurali per emulare la struttura del cervello umano, come nel caso delle auto senza conducente e del riconoscimento facciale e come l’IA generativa, (come quella impiegata da ChatGPT), vada oltre: può creare e produrre testi, immagini, video e una vasta gamma di contenuti, con un potenziale impatto significativo su numerosi settori industriali nel prossimo futuro.
Potenziale di crescita
Prosegue Iggo: "La tecnologia è ancora una volta il tema dominante sui mercati azionari. Mentre l'S&P 500 è cresciuto dell’11,7% da inizio anno, l'indice Nasdaq dei titoli tecnologici ha generato un total return notevole (+27% da inizio anno) grazie a colossi come Amazon, Alphabet, Microsoft, Apple e Google, che hanno visto aumentare le quotazioni azionarie. Anche se in questo momento si parla tanto di IA, si tratta di una questione di produttività a lungo termine. Al momento, il cloud computing, i data center, la capacità di server e calcolo, nonché le società di semiconduttori e apparecchiature per semiconduttori, sono tra i potenziali vincitori dell'IA generativa".
Il Chief Investment Officer di AXA IM Core ricorda poi che produttore di chip Nvidia è entrato nel ristretto gruppo di aziende che guadagnano migliaia di miliardi di dollari, grazie alla forte domanda per i suoi processori grafici utilizzati nei sistemi di IA: "Anche un altro produttore di chip, Marvell Technology, ha registrato forti rialzi dei corsi azionari dopo un rapporto positivo sugli utili. Anche altri settori, come banche, alta tecnologia e scienze della vita, potrebbero vedere un maggiore impatto sui loro ricavi grazie allo sviluppo dell'IA generativa, ma non saranno i soli. Inoltre, l'attuale enfasi sull’ infrastruttura si estenderà, nel tempo, ad aziende che sviluppano applicazioni per questa tecnologia; le possibilità qui sono probabilmente infinite, dalla diagnosi delle malattie e dal miglioramento dell’efficienza energetica, a innumerevoli altri usi che ancora non immaginiamo".
"Società focalizzate sulla gestione delle relazioni con i clienti basate su software, come Five9 e Salesforce, sono due esempi di adozione dell’Intelligenza Artificiale, mentre società di servizi come Accenture, Capgemini e Globant sono coinvolte nello sviluppo di applicazioni di IA, trainate da giganti come Amazon, Microsoft e Alphabet. E non sono solo le aziende tecnologiche a voler partecipare. Dal suo inizio teorico negli anni ‘50, sono state depositate oltre 340.000 applicazioni di invenzioni legate all’IA. E negli ultimi dieci anni, la richiesta di brevetti è cresciuta ancora più rapidamente, passando da 2.560 nel 2010 a oltre 140.000 nel 2021", analizza ancora Iggo.
Un approccio prudente
Il Cio di AXA IM Core mette però in guardia: "Naturalmente, gli investitori dovrebbero mantenere una certa cautela: anche se può ricordare la bolla delle dotcom, il settore tecnologico odierno è differente. All’epoca delle dotcom le valutazioni aziendali erano piuttosto basate su “aspirazioni” che su clienti reali, ricavi e profitti, come avviene oggi. Molti stanno beneficiando dell’attuale ondata, ma è ancora presto per valutare come sarà la situazione tra cinque o 20 anni".
Ci saranno sfide da affrontare: sicurezza, accuratezza e coerenza sono fondamentali, e la regolamentazione sarà essenziale. L’Unione Europea sta già sviluppando una legge sull’IA per tutelare imprese e consumatori. La commercializzazione delle applicazioni dell’IA sarà probabilmente rapida: ciò dovrebbe contribuire ad accelerarne l’adozione, rafforzando il potenziale d'investimento a lungo termine dell’intelligenza artificiale", precisa ancora Iggo, che poi conclude: "Per gli investitori, in particolare quelli orientati alle azioni growth, l’IA offre ottime opportunità per beneficiare potenzialmente di una crescita degli utili superiore. Al contempo, alcune società rischiano di perdere quote di mercato se non riusciranno a sfruttare le opportunità offerte da un'informatica più potente. Nei Paesi sviluppati alle prese con sfide demografiche e vincoli nel mercato del lavoro, il potere di automatizzare le attività economiche e fornire servizi e beni ai consumatori utilizzando le tecniche dell’IA avrà implicazioni economiche e sociali rivoluzionarie. Riteniamo che questo sarà un tema d’investimento rimarrà dominante negli anni a venire".