IL TAGLIO DEI TASSI CI SARÀ MA NON SUBITO, SPECIALMENTE IN EUROPA Nell'Outlook 2024 Natixis IM guarda ad azionario Usa e titoli IG europei
18/12/2023 L'Esperto dice...
Nel corso del proprio Outlook sulle principali tendenze di investimento per il 2024, Natixis Investment Managers ha fatto il punto sui principali aspetti macroeconomici e ha fornito alcuni spunti in termini di asset allocation per i prossimi mesi, esprimendo la propria preferenza per l’azionario Usa e per l’obbligazionario investment grade europeo.
Mabrouk Chetouane, Head of Global Market Strategy, Natixis IM Solutions, ha spiegato come il 2023 sia stato un anno sorprendente per gli Usa, i quali hanno mostrato una crescita e una resilienza economica superiore alle attese, grazie anche all’efficacia della politica fiscale adottata dall’amministrazione Biden. Invece, secondo Chetouane, “l’Europa si trova in una condizione diversa, con alcuni dei suoi attori principali, come Germania e Italia, che stanno vivendo una fase di difficoltà. Inoltre il problema energetico rimane rilevante e ci aspettiamo che l’inflazione, scesa notevolmente nelle ultime settimane, rallenti il suo ritmo di decrescita”. Dati questi elementi, Chetouane ritiene probabile che la Bce mantenga invariati i tassi ancora per qualche mese, osservando l’evoluzione del quadro economico e inflattivo; anche perché in termini di credibilità la Bce non può permettersi di tagliare i tassi senza avere la certezza di tenere la situazione sotto controllo. Per quanto riguarda la complicata situazione cinese, l’esperto ha chiarito: “Si tratta di una situazione molto simile a quella sperimentata dal Giappone negli anni 90. Un eccesso di debito nell’economia ha portato ad un “supply shock” che a sua volta ha determinato un declino dei prezzi, in particolare nel settore immobiliare. A questo punto sarà determinante il ruolo della politica fiscale, anche perché un deleverage immediato e drastico porterebbe ad una forte recessione”. Un altro elemento interessante, a livello globale, è l’attesa per una normalizzazione della politica monetaria da parte della Bank of Japan, dopo un periodo di tassi negativi; questo potrebbe impattare anche sul flusso derivante dal Giappone verso i Treasury americani.
In termini di asset allocation Chetouane ha precisato: “Sul segmento azionario, gli Usa mantengono prospettive molto interessanti e, soprattutto nella seconda parte dell’anno, le small cap potrebbero beneficiare più di tutti dell’effettivo taglio dei tassi di interesse. In generale vediamo il “Tech bias” determinante per i prossimi mesi. Sul lato obbligazionario, invece, i tassi sono ad un livello tale che ci portano a preferire il segmento investment grade rispetto all’high yield, con una preferenza per l’Europa, sia per motivi di diversificazione sia in termini di qualità degli emittenti”.
Alessandro Marolda, Director, Advisory, Natixis IM Solutions, ha invece fatto il punto su alcuni temi emersi nelle relazioni tra Natixis, in ruolo di advisor, e gli investitori: “L’andamento dei tassi di interesse è stata di gran lunga la maggior preoccupazione per gli investitori nel corso dell’anno, anche perché impatta su tutte le asset class; ciò ha fatto aumentare la richiesta di short term credit e di strumenti obbligazionari”. Entrando nello specifico delle scelte di investimento della clientela italiana, Marolda ha sottolineato che “la tradizionale prudenza che caratterizza i nostri risparmiatori ha portato ad enormi flussi sul Btp; spesso però si trascura il fatto che il Btp resta uno degli strumenti obbligazionari con la più alta correlazione con l’Eurostoxx”. Inoltre, secondo l’esperto, nell’ambito della clientela retail, sta crescendo l’attenzione verso i prodotti di private market, sia come fonte di diversificazione sia per la possibilità di sfruttare il “premio di illiquidità” presente nei rendimenti di questa asset class. Infine Marolda ha sottolineato come questo possa essere un buon momento di ingresso sui prodotti ESG: “L’attenzione verso i prodotti sostenibili era esplosa prima del Covid, mentre i flussi sono rallentati dopo la pandemia. Questo potrebbe essere un momento favorevole per prendere posizione su questi prodotti, dato che il trend di lungo termine rimane favorevole”.
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