Robeco lancerà nei prossimi mesi una serie di strategie di investimento incentrate sulla transizione in diverse asset class.

"Per portare le economie emergenti globali ad azzerare le emissioni nette entro il 2050 sono necessari, secondo le stime, 125 mila miliardi di dollari", sottolinea la società in una nota, in cui prosegue: "Riconoscendo l’importanza della finanza di transizione, Robeco si avvale di framework specifici per elaborare metriche previsionali in grado di distinguere in modo credibile le imprese all’avanguardia della transizione dai ritardatari. Le nuove strategie di investimento incentrate sulla transizione hanno l’obiettivo di generare alpha in tutti i settori, compresi quelli ad alta intensità di carbonio che stanno compiendo la transizione sostenibile".

Attualmente, gli investimenti nella transizione si concentrano soprattutto sui mercati privati e sull’immobiliare. Con i suoi framework relativi ai mercati pubblici (per le obbligazioni e i titoli azionari di società quotate), Robeco ha infatti intenzione di rendere gli investimenti nella transizione accessibili a un pubblico più ampio, cominciando dalla regione in cui le opportunità di investimento sono più evidenti: l’Asia e i mercati emergenti. Le Autorità di regolamentazione hanno già espresso l’auspicio che le società quotate elaborino piani di transizione con l’obiettivo di renderli pubblici. Questo evidenzia l’importanza di tali imprese nell’ambito del processo di transizione.

“Oggi Robeco offre molteplici strategie con chiari obiettivi climatici e fondi che investono nelle società di supporto della transizione", ha affermato Mark van der Kroft, Chief Investment Officer di Robeco. "Tuttavia, riconoscendo l’urgente necessità di finanziare la transizione per sostenere gli obiettivi globali di sostenibilità, Robeco è lieta di introdurre anche l’investimento in asset di transizione nei mercati pubblici. Il nostro impegno deriva dalla consapevolezza che per realizzare una transizione efficace non basta investire nelle tecnologie verdi, ma è necessario promuovere un cambiamento significativo in tutti i settori”, ha sottolineato van der Kroft, che ha poi continuato: “Gli investimenti nelle tecnologie verdi e nelle energie rinnovabili sono importanti, ma rappresentano meno dell’8% dell’economia globale. Per azzerare le emissioni nette, è necessaria una progressiva decarbonizzazione di tutti i settori dell’economia. Possiamo sperare in un cambiamento positivo solo se facciamo in modo che le aziende ad alte emissioni diventino parte della soluzione, sostenendo la loro transizione verso un futuro a basso tenore di carbonio. Per contro, il rischio è rappresentato dai ritardatari della transizione senza prospettive di adattamento”.

Facendo leva sulla propria esperienza nell’azionario, nel credito e nella sostenibilità, l’approccio di Robeco all’investimento nella transizione si focalizza sul finanziamento delle imprese che compiono progressi nello sviluppo sostenibile, aderendo a principi fondamentali come l’intenzionalità, la misurabilità e la credibilità.

“Le strategie che prevediamo di lanciare nel prossimo periodo coniugano perfettamente i punti di forza fondamentali di Robeco nella generazione di alpha e le sue competenze in materia di sostenibilità", ha aggiunto Thu Ha Chow, Head of Fixed Income Asia di Robeco. "L’investimento nella transizione presenta qualche difficoltà a causa della penuria di dati e di metriche pubblicamente disponibili. Facendo leva sui nostri 25 anni di esperienza nella ricerca e negli investimenti sostenibili, abbiamo sviluppato dati e framework proprietari per superare questa mancanza di trasparenza. Gli investimenti sono sempre stati basati su metriche previsionali, siano esse finanziarie o di sostenibilità. I nostri framework permettono di creare portafogli diversificati ed equilibrati, senza distorsioni settoriali incorporate. Il nostro approccio pone l’accento sulla chiara volontà di contribuire alla transizione nel mondo reale, insieme alla produzione di risultati misurabili e di relazioni credibili sui progressi compiuti”, ha concluso Chow.