"Negli Stati Uniti gli asset gestiti dagli hedge fund superano i 4 mila miliardi di dollari, grazie soprattutto alle allocazioni degli investitori istituzionali, che hanno un'esposizione strategica strutturale all'asset class. Nel mio recente viaggio nel Paese ho trovato un alto livello di convinzione da parte dei gestori, testimoniato anche dalle esposizioni lorde dei fondi, ai livelli più alti degli ultimi 15 anni", spiega Moreno Tatangelo, Portfolio Manager del Kairos Multi-Strategy, che prosegue: "A livello di posizionamento, il tema dominante nei portafogli è l'Intelligenza Artificiale, declinata in varie forme, dai chip, ai produttori di energia elettrica, a tutti gli operatori coinvolti lungo la filiera di costruzione dei data center, incluso quelli più tradizionali come le materie prime, in primis il rame. Le principali scommesse al ribasso riguardano da un lato società legate ai consumi, che in alcune aree cominciano a mostrare qualche segnale di affaticamento, dall’altro quei titoli industriali che nella fase di riapertura post Covid hanno beneficiato di una domanda particolarmente elevata e di un forte incremento sui margini, e che ora stanno vivendo una fase di stabilizzazione".
Secondo Tatangelo, "l’attuale contesto economico è particolarmente favorevole per i fondi hedge, anche perché il ritorno dei tassi di interesse ai livelli attuali favorisce la generazione di alpha da parte dei gestori attivi. Infatti, le società con un alto tasso di indebitamento e business model più fragili faranno fatica, mentre quelle più solide con un maggiore potere di determinazione dei prezzi potranno continuare a prosperare e a guadagnare quote di mercato. Inoltre, i fondi azionari long/short possono ora contare sulla remunerazione del cash, che deriva dai titoli presi a prestito per le vendite dallo scoperto, e che si trova su livelli vicini a quelli visti nei primi anni duemila, anni d’oro per gli hedge fund. Le elezioni americane occupano ancora una parte marginale delle preoccupazioni dei gestori. In entrambi i casi la politica fiscale rimarrà espansiva: nel caso di conferma di Biden, attraverso una maggiore spesa, indirizzata verso i settori della transizione energetica in linea con il recente passato; in caso di vittoria di Trump, invece, potrebbe essere privilegiata l'estensione di alcuni tagli a tasse effettivamente introdotte durante la sua prima presidenza, previste in scadenza per il prossimo anno. Inoltre, Biden ha già aumentato le tariffe sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina dal 25 al 100% nel corso del mese di maggio e ci aspettiamo che, in caso di vittoria di Trump, tariffe potranno essere introdotte su altri prodotti provenienti non solo dalla Cina ma anche da altri Paesi, inclusi quelli dell'Unione Europea", sottolinea Tatangelo, che poi indica un aspetto su cui, invece, i due presidenti potrebbero differire: l'atteggiamento verso le operazioni di fusione e acquisizione. "Durante la presidenza Biden l'Antitrust ha avuto un atteggiamento abbastanza conservativo, mentre in caso di vittoria di Trump le cose potrebbero cambiare, potremmo assistere a nuove operazioni di m&a anche tra i grandi player. Quindi direi che in questa fase i gestori si stanno preparando ai vari scenari ma non hanno ancora posizionato i portafogli", dice il gestore del Kairos Multi-Strategy.
Per Tatangelo, "l'Intelligenza Artificiale si conferma uno dei temi chiave che sta plasmando l'industria, ma si rende necessario per i gestori considerare anche altre aree di mercato promettenti, seppur meno battute. Ad esempio, la Cina, secondo noi, può offrire opportunità interessanti, magari selezionando gestori locali capaci di trovare idee non correlate al mercato, anche in fasi complicate come quelle che stiamo attraversando. Inoltre, vediamo opportunità interessanti per i gestori macro create dalle politiche monetarie divergenti delle Banche Centrali, sia nei Paesi sviluppati sia in quelli emergenti. Se poi aggiungiamo il basso livello di volatilità implicita praticamente in tutte le asset class, questi gestori possono creare posizioni convesse che a fronte di limitate perdite potenziali permettono di partecipare ai rialzi delle varie asset class in modo molto significativo. La combinazione di queste strategie consente di ottenere buone performance aggiustate per il rischio", conclude Tatangelo.