La fiducia del mercato nel secondo trimestre è rimasta relativamente forte e la propensione al rischio lo ha riflesso, con l'esposizione dei gestori multi asset all'azionario cresciuta al 39%, rispetto a circa il 33% di dodici mesi prima e notevolmente superiore alla ponderazione media di lungo termine del 35%. A segnalarlo è l'ultimo Manager Intelligence and Market Trends di bfinance che spiega come questo dato "potrebbe sorprendere alcuni, dato che le azioni non hanno offerto opportunità di acquisto particolarmente interessanti nel trimestre e, più di recente, le over allocation all'azionario sono state penalizzate all'inizio del terzo trimestre".
L'aggiornamento di bfinance evidenzia poi come, nel periodo considerato, "la performance degli asset manager nello spazio investment grade è stata particolarmente interessante, con oltre il 96% dei gestori negli Stati Uniti che ha sovraperformato il benchmark, al netto delle commissioni. I gestori in questa categoria hanno ottenuto buoni risultati anche in Europa, dove il 64% dei gestori ha sovraperformato (al netto delle commissioni). La maggior parte di questa sovraperformance può essere attribuita al fatto che i gestori sono sovrappesati negli emittenti BBB di qualità inferiore, che hanno ottenuto risultati migliori rispetto a nomi di qualità superiore".
Secondo il report, poi, "la domanda di gestori di private market ??è rimasta piuttosto debole nei dodici mesi terminanti alla fine del secondo trimestre 2024, rappresentando il 47% di tutti i nuovi mandati, in leggero aumento rispetto al 43% registrato nei dodici mesi precedenti. Tuttavia, dato che i livelli di fundraising sono ancora al punto più basso in oltre un decennio, si potrebbe sostenere che questo leggero aumento dell'appetito sia una "vittoria" per l'asset class, in particolare per gli investitori immobiliari che potrebbero beneficiare di un mercato in ripresa dopo la recente dislocazione".
Sul fronte macroeconomico, infine, il tema dominante continua a essere quello del "Più alti più a lungo", con riferimento ai tassi di interesse. "Nonostante i segnali della Fed di fine 2023, i tassi sono rimasti stabili e gli investitori prevedono ora che la Fed inizierà ad allentare verso il 4% (l'attuale tasso Federal Funds è del 5,5%), con un (piccolo) taglio ampiamente previsto per settembre. Tuttavia, alcuni mercati dei tassi hanno già visto dei tagli, con il Canada che è passato dal 5% al 4,75% a giugno, seguito dalla decisione della Bce di scendere dal 4% al 3,75%", si legge nell'aggiornamento di bfinance.
Il Manager Intelligence and Market Trends - August 2024 di bfinance è disponibile cliccando qui.