Nel settore degli investimenti alternativi non mancano le opportunità. Ad affermarlo è KKR, società d’investimento leader a livello mondiale, in un nuovo Insight a cura di Henry McVey, Cio del Balance Sheet e Responsabile di Global Macro e Asset Allocation (GMAA) di KKR e intitolato “An Alternative Perspective: Past, Present, and Future”.
Nel rapporto, McVey e il suo team tracciano l’evoluzione del mercato degli investimenti alternativi, dalle sue origini come settore di nicchia negli anni '70 fino all'attuale dimensione globale. Il team discute inoltre l'importanza di una costruzione disciplinata del portafoglio per garantire che il settore continui a generare rendimenti interessanti.
“Guardando al futuro, riteniamo che il settore degli investimenti alternativi offra prospettive brillanti, con molteplici opportunità di crescita. Tuttavia, riteniamo con fermezza che l'industria debba evolversi su più fronti per mantenere la promessa di generare performance superiori alla media. La crescita alimenta ulteriore crescita, ma non assicura automaticamente rendimenti migliori. A nostro avviso, sarà sempre più fondamentale affinare la comprensione della costruzione dei portafogli, sia con che senza soluzioni alternative, e attraverso le diverse categorie di questi investimenti, per costruire portafogli solidi e resilienti nei decenni a venire”, ha commenta McVey.
Nel documento, McVey e il suo team analizzano anche come gli alternativi possano contribuire a ridurre il divario globale nei risparmi pensionistici, che il World Economic Forum stima attualmente intorno ai 70 mila miliardi di dollari. Inoltre, considerando l'elevato livello di indebitamento accumulato da molte economie sviluppate negli ultimi anni, si ritiene che il capitale privato sarà fondamentale per investimenti chiave, in particolare nel settore delle infrastrutture.
McVey e il suo team prevedono che il mercato degli investimenti alternativi supererà probabilmente l’attuale stima di un patrimonio di 24 mila miliardi di dollari entro il 2028, per i seguenti motivi principali:
1) ulteriore crescita delle allocazioni da parte dei Fondi Sovrani, che hanno già aumentato la loro esposizione ai mercati privati, passando da circa il 16% nel 2016 a circa il 26% nel 2024;
2) crescente adesione da parte degli investitori individuali all'uso delle soluzioni alternative, con stime che suggeriscono che ulteriori 1.000 miliardi di dollari di asset retail potrebbero essere investiti in questo settore nei prossimi cinque anni;
3) maggiore interesse da parte dei bilanci assicurativi, poiché i Cio si concentrano sempre più sull'utilizzo di allocazioni sia liquide che illiquide per costruire portafogli più resilienti e "a prova di tutte le stagioni";
4) crescente domanda nel mercato privato in Asia, che è la regione a più rapida crescita per le soluzioni di investimento alternative a livello globale;
5) segmentazione del private equity in offerte più mirate, che attraggono un numero maggiore di allocatori e determinano flussi più consistenti di capitale verso questa asset class;
6) espansione del private credit oltre il direct lending, inclusa la crescita della asset based finance;
7) necessità di capitale privato per finanziare la transizione energetica globale, compreso lo sviluppo delle energie rinnovabili e le trasformazioni “brown to green” (da attività inquinanti a sostenibili);
8) innovazione di prodotto che espande la definizione del mercato delle soluzioni alternative, incluso l’emergere dell‘“assicurazione come asset class”, che consente investimenti diretti in operazioni di riassicurazione.
L'approfondimento “An Alternative Perspective: Past, Present, and Future” è disponibile cliccando qui.