Le infrastrutture sono un elemento fondamentale della crescita. Lo sottolinea aberdeen Investments, sottolineando però come il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possano aumentare tanto quanto diminuire, e un investitore possa recuperare meno dell’importo investito.
"Negli ultimi anni, gli investimenti in infrastrutture hanno assunto un ruolo sempre più importante sia per i Governi sia per gli investitori. Nelle economie sviluppate, decenni di sottoinvestimento hanno lasciato le reti infrastrutturali e i servizi pubblici con un disperato bisogno di ammodernamento, mentre le economie in via di sviluppo continuano a investire in progetti infrastrutturali per stimolare l’ulteriore crescita. Allo stesso tempo, i Governi sono consapevoli della necessità di adattarsi a temi strutturali che plasmeranno le loro economie e società per decenni", scrive aberdeen, aggiungendo: "Anche la domanda degli investitori per gli asset infrastrutturali è cresciuta in modo significativo, grazie alle tendenze a lungo termine che rigurdano sia le istituzioni sia i privati. In particolare, l’invecchiamento demografico ha esteso il fabbisogno di liquidità e di copertura delle passività degli schemi pensionistici a prestazione definita e degli assicuratori. Al contempo, lo spostamento della responsabilità verso gli individui per quanto riguarda il risparmio per la pensione significa che gli schemi pensionistici a contribuzione definita e gli investitori privati sono alla ricerca di rendimenti più stabili e a lungo termine".
Per aberdeen, gli investimenti infrastrutturali offrono caratteristiche che attraggono ogni tipo di investitore: flussi di cassa prevedibili, che possono essere garantiti dalle attività sottostanti; bassa volatilità del valore patrimoniale netto (NAV); protezione legata all’inflazione, che può essere contrattuale; e rendimenti totali interessanti rispetto ai mercati azionari o del debito pubblici. Questo perché gli investitori possono richiedere rendimenti aggiuntivi per vincolare il loro capitale per periodi più lunghi, il che è noto come “premio di illiquidità”.
"Il settore è anche in continua innovazione, e offre un accesso maggiore alle infrastrutture attraverso nuovi veicoli di investimento. Nuovi tipi di prodotti di investimento, come i fondi di attività a lungo termine (LTAF) e i fondi di investimento europei a lungo termine (Eltif), offrono una migliore liquidità rispetto ai tradizionali fondi di attività private. In altre parole, l’investimento del cliente finale può essere convertito in contanti senza che il gestore del fondo venda immediatamente gli asset infrastrutturali sottostanti, proteggendo gli investitori esistenti", scrive ancora aberdeen, che ritiene inoltre che ci siano tre temi strutturali chiave che trainano gli investimenti infrastrutturali a lungo termine: la transizione energetica in corso, i cambiamenti demografici e l’urbanizzazione. Le soluzioni corrispondenti a ciascuno di essi offrono un’ampia gamma di opportunità di investimento, che consentono agli investitori di costruire portafogli infrastrutturali con una diversificazione significativa.
"Gli investimenti legati all'energia possono riguardare sia i progetti di energia rinnovabile sia gli ammodernamenti delle reti tradizionali di generazione e distribuzione dell’energia, che sono essenziali per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza energetica. Gli investimenti di aberdeen Investments nelle infrastrutture energetiche spaziano dal finanziamento della costruzione di nuove centrali idroelettriche in Norvegia all’upgrade degli impianti di biometano in Italia, che riducono la dipendenza del Paese dal gas importato, fino all’investimento nello stoccaggio di energia liquida all’ingrosso nel Sud Est dell’Inghilterra, per garantire la sicurezza delle forniture alle infrastrutture critiche, come gli aeroporti", evidenzia ancora la nota, aggiungendo, riguardo a demografia e urbanizzazione: "Le società stanno cambiando radicalmente, con l’aumento dell’età media sia nelle economie orientali sia in quelle occidentali e il contemporaneo spostamento dalle aree rurali ai centri urbani. Continuiamo inoltre a immergerci sempre di più nei mondi digitali, con l’IA pronta a rivoluzionare non solo il settore tecnologico, ma anche qualsiasi industria che possa sfruttarne il potenziale, dalla finanza alla farmaceutica. Gli investimenti in infrastrutture sono essenziali per adattarsi a tali trend strutturali. Per sostenere le popolazioni urbane in crescita, le reti di trasporto devono essere aggiornate e ampliate. aberdeen Investments ha finanziato l’introduzione di nuovi treni all’avanguardia, che rappresentano il 10% di tutto il materiale rotabile ferroviario del Regno Unito, ed è impegnata in progetti simili in tutta Europa. Nel frattempo, per promuovere la digitalizzazione, stiamo costruendo un'infrastruttura in fibra a banda larga in diverse regioni rurali del Regno Unito, il che contribuirà a bilanciare le prospettive economiche tra aree rurali e urbane".
Due sottosettori chiave degli investimenti infrastrutturali, per aberdeen, sono le infrastrutture core e le concessioni: "Per core si intendono gli asset essenziali per la società, che non possono essere facilmente sostituiti e che sono poco o per nulla competitivi sul mercato. Questi includono strade, ferrovie, infrastrutture energetiche, servizi di pubblica utilità e alcuni beni digitali. L'anelasticità della domanda è alla base delle caratteristiche di investimento di questi asset, che comprendono la loro capacità di fornire flussi di cassa stabili, spesso legati all’inflazione. Tali investimenti prevedono in genere un orizzonte di 8-10 anni, con rendimenti ottenuti attraverso una combinazione di rendimento e apprezzamento del capitale. Le concessioni, che comprendono infrastrutture core e non core, si riferiscono a partenariati pubblico/privati attraverso i quali un ente pubblico si impegna con aziende private per progettare, costruire, finanziare e gestire beni pubblici. Ciò fornisce un capitale significativamente maggiore per finanziare progetti di infrastrutture pubbliche rispetto a quello che sarebbe disponibile attraverso i soli bilanci dello Stato o delle autorità locali, garantendo al contempo l’esperienza del settore privato e l’allineamento degli interessi. Gli orizzonti di investimento possono andare da 10 a 25 anni o più e i rendimenti totali possono essere determinati dal reddito o dalle plusvalenze se gli asset vengono dismessi dopo la costruzione".
Nell'analisi di aberdeen Investments, il ruolo delle infrastrutture in un portafoglio d'investimento e il modo in cui gli investitori possono accedervi dipende molto dal tipo di cliente: "Anche in questo caso, ciò è dovuto al fatto che i progetti infrastrutturali richiedono impegni di capitale considerevoli e a lungo termine, mentre gli investitori possono avere requiiti di liquidità e di rischio-rendimento molto diversi. Gli schemi pensionistici degli enti locali sono tra i principali investitori in infrastrutture, poiché rimangono accessibili ai contributi dei nuovi membri, il che significa che non devono affrontare gli stessi vincoli di liquidità di altri tipi di investitori e possono dunque beneficiare appieno del premio di illiquidità".
"Esistono altri veicoli di investimento per i clienti con maggiori esigenze di liquidità. Tra le strutture più comuni troviamo i trust d’investimento, che sono fondi chiusi con azioni quotate in una borsa pubblica. Gli investitori possono acquistare o vendere la loro quota nel trust sul mercato secondario, come farebbero con qualsiasi altra società quotata in borsa. Dal momento che durante questo processo non vi sono flussi di denaro in entrata o in uscita dal trust stesso, le attività infrastrutturali sottostanti non subiscono alcuna ripercussione. I fondi di attività a lungo termine (LTAF) e i fondi di investimento europei a lungo termine (Eltif) sono innovazioni più recenti, rivolte ai piani pensionistici a contribuzione definita e, in alcuni casi, agli investitori individuali. Hanno una struttura di fondo comune, ma richiedono agli investitori un periodo di preavviso minimo per uscire dall’investimento. In questo modo si proteggono gli investitori esistenti, perché il gestore del fondo ha più tempo per vendere gli asset sottostanti per raccogliere liquidità in caso di grandi rimborsi", scrive ancora aberdeen.
Gli investitori, per la società, possono anche ottenere un’esposizione alle infrastrutture in modo indiretto attraverso i fondi infrastrutturali quotati, che acquistano azioni di società legate alle infrastrutture. È anche possibile acquistare azioni di società di private equity quotate in borsa, che ottengono profitti dagli investimenti in infrastrutture. In futuro, i fondi cosiddetti tokenizzati potrebbero aprire sempre più le infrastrutture a nuovi investitori istituzionali e retail, utilizzando la tecnologia blockchain. "Né l’offerta di contratti infrastrutturali né l’appetito degli investitori sembrano diminuire. Gli asset infrastrutturali globali in gestione cresceranno di oltre il 7% all’anno fino al 2028, secondo Preqin, mentre il 54% degli investitori istituzionali prevede di aumentare le proprie allocazioni di portafoglio quest’anno, secondo Mercer. Vista la continua innovazione in questo settore, che consente a un maggior numero di investitori di accedere ai benefici potenziali dell'asset class, e la pressione esercitata dai Governi per raggiungere gli obiettivi infrastrutturali, riteniamo che nei prossimi anni le infrastrutture svolgeranno un ruolo ancora più importante nei portafogli di investimento", conclude l'analisi di aberdeen.