In occasione del consueto incontro sull’Outlook di metà anno, Allianz Global Investors ha fatto il punto su quali sono le principali dinamiche presenti sui mercati finanziari a metà 2025, rimarcando peraltro la correttezza di alcune indicazioni date all’inizio dell’anno.
Enzo Corsello, Country Head Italy, ha infatti sottolineato subito come a gennaio si fosse parlato di come la volatilità sarebbe aumentata a causa del modus operandi di Trump; questa volatilità effettivamente è arrivata nel primo semestre, seppur accompagnata da poca direzionalità, sinonimo di una capacità da parte degli operatori di gestire con sufficiente distacco le dichiarazioni spesso molto accese del Presidente americano. Ciò che infatti guida i mercati, oltre alle notizie sempre più impattanti, è ormai l’essere nel pieno di un income driven cycle, in cui la crescita è dettata da una domanda robusta. Un ciclo income driven, che si contrappone a un credit driven cycle, mostra più problemi in termini di contenimento dell’inflazione rispetto al rischio di compressione della crescita.
A tal proposito infatti Corsello spiega: “Per questa seconda metà dell’anno ci aspettiamo una tenuta sostanziale dei tassi di crescita delle principali economie globali; anzi, dopo una decrescita fisiologica, ci potrebbe essere una ulteriore accelerazione. Il rischio invece di un ritorno dell’inflazione rimane contingent, e questo rischio lo vediamo molto bene con i rendimenti dei Treasury che, nonostante un livello di inflazione più basso, si mantengono più alti rispetto al 2023”. A questa ormai chiara dinamica economica, si aggiunge una forte incertezza che si disloca su tre elementi principali: i) configurazione di nuove catene produttive, che tengano conto dei nuovi rischi commerciali e geopolitici e che porteranno ad una maggior ricerca di sicurezza; ii) politiche fiscali che si traducono in un deficit crescente; iii) frammentazione geopolitica, la quale porterà inevitabilmente ad un aumento della spesa in difesa e infrastrutture. Scendendo alle dinamiche di portafoglio, per quanto riguarda l’equity Corsello aggiunge: “Un altro tema importante è quello della rotazione. Nell’ultimo periodo abbiamo ereditato una situazione polarizzata in cui gli indici globali erano dominati dagli Usa e gli indici americani dominati da pochi grandi titoli. Un ritorno alla media era perciò previsto e si sta realizzando, e questo aumento di risorse verso Europa e Asia è un trend che ci aspettiamo possa proseguire”.
Guardando invece al reddito fisso, Massimiliano Maxia, Senior Fixed Income Product Specialist, spiega: “Negli ultimi mesi sul mercato obbligazionario c’è stato un irripidimento della curva dei rendimenti, soprattutto negli Usa, e ci aspettiamo che tale movimento possa durare nei prossimi mesi. Le obbligazioni societarie offrono un premio interessante rispetto ai governativi e noi le privilegiamo anche perché permettono di esporsi a settori particolarmente interessanti come quello dei finanziari”.
Guardando quindi ad una visione integrale del portafoglio, gli esperti di Allianz Global Investors chiudono la presentazione suggerendo agli investitori l’approccio BIG: i) B: sul mercato dei bond è preferibile puntare al segmento europeo con una maturity di 4/5 anni, anche perché la copertura del dollaro è costosa; ii) I: international equity, dove oltre agli Usa (che mantengono delle dinamiche di eccellenza ma che sono ormai molto costosi) vanno osservate opportunità in mercati con valutazioni più interessanti, come l’Europa (specialmente nel settore della difesa e dei finanziari), l’Asia e i Paesi Emergenti (quest’ultimi che possono beneficiare di un deprezzamento del dollaro e del rimpatrio dei capitali) mentre rimane negativo l’outlook sul Regno Unito a causa di difficoltà interne che post Brexit stanno frenando l’economia; iii) G: il gold rimane l’elemento di decorrelazione più importante.