“Oltre a stabilizzare il portafoglio, la diversificazione apre le porte a nuove fonti di rendimento, aumentando l'efficienza e la robustezza delle strategie d’investimento”, sottolinea Laura Tardino, Responsabile per l'Italia di Golding Capital Partners, che spiega: “In un mondo in rapida trasformazione, la diversificazione è molto più di un semplice scudo contro il rischio: è uno strumento strategico per costruire portafogli dinamici e accedere a nuove opportunità di valore. Gli investitori istituzionali che adottano un approccio attivo alla diversificazione possono ottenere non solo maggiore resilienza, ma anche una marcia in più in termini di innovazione”.
Come dimostra un recente studio di asset allocation strategica condotto da Golding, allocazioni mirate ai mercati privati possono generare non solo guadagni in termini di efficienza, ma anche migliorare la qualità complessiva del portafoglio in presenza di vincoli normativi, come quelli previsti dal CRR III.
“Le analisi di Golding dimostrano che anche allocazioni moderate verso i mercati privati producono spostamenti significativi lungo la frontiera efficiente, rafforzando in questo modo anche i portafogli più difensivi”, afferma Tardino. “L’analisi mostra chiaramente che l’integrazione di private equity, private credit e infrastrutture può migliorare in modo significativo il profilo rischio/rendimento, sia in scenari retrospettivi che prospettici. In un contesto regolamentato in termini di capitale, le asset class alternative si distinguono per i benefici in termini di efficienza”.
Ampliare l’universo d’investimento: venture capital e impact investing
Tardio evidenza come “i fondi multi manager si sono, inoltre, dimostrati un modo affidabile per accedere a nuove asset class e settori innovativi. Grazie a un’ampia diversificazione, a una gestione attiva del rischio e all’accesso a gestori specializzati, questi veicolano capitale in strategie innovative (incluse quelle che operano in segmenti di mercato altamente specializzati) dove una conoscenza approfondita è fondamentale per individuare le opportunità più promettenti”.
Oggi, la diversificazione include asset class emergenti come il venture capital e l'impact investing. “I fondi multi manager si sono dimostrati strumenti affidabili per accedere a questi segmenti, grazie a un'elevata diversificazione, alla gestione attiva del rischio e all'accesso a gestori altamente specializzati”, aggiunge Tardino. “Un esempio classico è il venture capital: sebbene gli investimenti diretti in start up presentino rischi significativi, i fondi multi manager offrono un'esposizione più equilibrata, consentendo di beneficiare del potenziale di crescita dell'innovazione tecnologica, riducendo al contempo la probabilità di perdite eccessive. Analogamente, l'impact investing (che condivide molte caratteristiche strutturali con il venture capital) può generare rendimenti significativi, ma richiede un'attenta diversificazione per settore, geografia e fase di sviluppo aziendale. Anche in questo ambito, i fondi multi manager si sono rivelati strumenti efficaci per bilanciare rischio e rendimento”, afferma l’esperta di Golding CP.
La diversificazione come motore di creazione di valore
Per Tardino, “l'ingresso in nuove asset class attraverso fondi diversificati consente agli investitori istituzionali di sviluppare competenze interne in modo graduale ed efficiente. Riducendo l'esposizione al rischio specifico, si favorisce anche una maggiore probabilità di successo nel lungo periodo. I dati confermano questo approccio: un'analisi di Cambridge Associates mostra che i fondi multi manager di venture capital hanno una performance mediana superiore rispetto ai fondi single manager, con un incremento medio di +0,6x in TVPI (Total Value to Paid-In) e circa +4% in IRR (Internal Rate of Return) netto. In sintesi, la diversificazione permette di accedere a segmenti innovativi e ad alto potenziale, mantenendo sotto controllo i rischi. Rappresenta una leva strategica non solo per proteggere i portafogli, ma per guidarne l'evoluzione verso nuove forme di creazione di valore”, precisa Tardino. “Gli investitori istituzionali che abbracciano questa visione ottengono benefici concreti: maggiore resilienza, migliori rendimenti e la possibilità di accedere alle aree più promettenti dell'economia futura. In tempi di cambiamento, la diversificazione è il motore silenzioso dell'innovazione. In sintesi, la diversificazione rafforza la resilienza nei periodi di stress sui mercati, sbloccando al contempo il potenziale per il successo degli investimenti nel lungo termine e per una creazione di valore sostenibile”, conclude Tardino.