Nel secondo trimestre del 2025 gli investimenti globali in venture capital si attestano a 101,05 miliardi di dollari. Lo riporta il rapporto Venture Pulse di KPMG relativo al secondo trimestre dell'anno, secondo cui il dato è in calo rispetto ai 128,4 miliardi di dollari del primo trimestre del 2025, una flessione in gran parte dovuta al megadeal da 40 miliardi di dollari di OpenAI che si era concluso nel trimestre precedente.
Escludendo questa operazione, KPMG ritiene che il mercato globale del venture capital si sia dimostrato solido e resiliente, nonostante il clima di profonda incertezza e le tensioni geopolitiche e commerciali, riflettendo un interesse costante degli investitori verso i settori dell’intelligenza artificiale, della tecnologia per la difesa (defencetech) e della tecnologia aerospaziale (spacetech).
"La politica commerciale portata avanti dagli Stati Uniti a partire dal 2 aprile 2025 ha avuto un impatto particolarmente rilevante sul mercato, aumentando le preoccupazioni riguardo all’andamento del commercio globale, alle catene di approvvigionamento e ai settori altamente esposti ai rischi tariffari. Sebbene i venture capitalist abbiano mostrato maggiore cautela, hanno anche dimostrato determinazione e disponibilità a investire in aziende di settori chiave, come l’AI, e nelle aziende meno esposte ai rischi legati a dazi e commercio estero", scrive KPMG in una nota di commento al report.
Il mercato statunitense, in particolare, rappresenta quasi il 70% degli investimenti VC a livello globale, con 72,7 miliardi di dollari raccolti in 3425 operazioni, in lieve calo rispetto ai 98,5 miliardi e 4048 operazioni del primo trimestre, anche in questo caso per effetto del megadeal di OpenAI; escludendo questa operazione, il secondo trimestre ha mostrato un interesse crescente da parte degli investitori, in particolare nei settori AI, defencetech e spacetech. Gli Stati Uniti hanno rappresentato 70 miliardi di dollari del totale investito nelle Americhe e quasi il 70% di tutti gli investimenti VC a livello globale.
In Europa, il report di KPMG mostra che gli investimenti in venture capital hanno mostrato resilienza, segnando un lievissimo calo, da 16,3 miliardi di dollari in 2358 operazioni nel primo trimestre a 14,6 miliardi in 1733 operazioni nel secondo trimestre. In Asia, invece, gli investimenti VC sono rimasti vicini ai minimi storici, con 12,8 miliardi di dollari investiti in 2022 operazioni nel secondo trimestre, rispetto ai 12,6 miliardi in 2663 operazioni del primo trimestre, a causa principalmente del rallentamento registrato in Cina, dove gli investimenti VC sono scesi al livello più basso degli ultimi dieci anni (4,7 miliardi di dollari).
Il comunicato di KPMG indica inoltre che "l’intelligenza artificiale continua a trainare gli investimenti di venture capital a livello globale anche nel secondo trimestre del 2025. Gli Stati Uniti hanno attratto i finanziamenti più consistenti nel settore, tra cui 14,3 miliardi di dollari raccolti da Scale AI, 2,5 miliardi da Anduril Industries, azienda di defencetech basata sull’AI, 2 miliardi raccolti da Safe Superintelligence, società di sviluppo AI, e 2 miliardi in un round seed di Thinking Machines Lab. Anche in Europa, aziende di defencetech focalizzate sull’AI hanno raccolto round significativi, tra cui Helsing (Germania) 683 milioni di dollari, Tekever (Portogallo) 500 milioni e Quantum Systems (Germania) 177 milioni. In Asia, il settore dei veicoli autonomi, in particolare in Cina, ha continuato ad attrarre investimenti consistenti".
Guardando invece al secondo trimestre del 2025, gli investimenti di venture capital in Europa sono rimasti sostanzialmente stabili e, per il Venture Pulse Report, gli investitori si sono concentrati soprattutto su operazioni più grandi e in fase avanzata: "Il controvalore degli investimenti di venture capital in Europa si è attestato a 14,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2025, in lieve calo rispetto ai 16,3 miliardi del primo trimestre, nonostante una diminuzione più marcata del numero di operazioni, da 2358 a 1733. Questa flessione riflette un cambiamento di strategia verso operazioni più grandi e in fase avanzata; i venture capitalist hanno dato priorità all’efficienza del capitale e alla riduzione del rischio in un contesto macroeconomico particolarmente incerto. Le operazioni più rilevanti in Europa durante il trimestre hanno interessato Helsing (Germania) 682,9 milioni di dollari, Tekever (Portogallo) 500 milioni, Cato Networks (Israele) 359 milioni, Believ (Regno Unito) 338,7 milioni, AI21 Labs (Israele) e XY Miners (Regno Unito) 300 milioni ciascuno".
KPMG mette inoltre in luce come gli investitori VC in Europa abbiano continuato a mostrare un forte interesse per le startup con una chiara trazione commerciale, in particolare nel settore dell’Artificial Intelligence. A livello settoriale, il comparto software ha attratto 10,9 miliardi di dollari nei primi sei mesi dell’anno, in linea con il dato del 2024. Al contrario, il settore energetico è rimasto indietro, con solo 1,1 miliardi di dollari nel primo semestre, rispetto ai 4,8 miliardi dell’intero 2024.
Nel terzo trimestre del 2025, infine, KPMG stima che gli investimenti di venture capital a livello globale rimarranno relativamente contenuti, "poiché gli investitori stanno adottando un approccio cauto a causa delle incertezze legate alle politiche tariffarie degli Stati Uniti. Le modifiche proposte nel nuovo disegno di legge fiscale statunitense potrebbero generare una nuova ondata di incertezza nei prossimi tre-sei mesi, in particolare per le aziende che operano a livello globale; qualora venisse ratificato, investitori e startup dovranno valutare le potenziali implicazioni e integrarle nelle loro operations e nei processi di negoziazione".
In conclusione, KPMG prevede che l’intelligenza artificiale continui ad essere un settore chiave per gli investimenti VC, oltre alla tecnologia per la difesa (defencetech), per la salute (healthtech) e per la finanza (fintech). I settori, invece, più sensibili all’evoluzione delle politiche tariffarie statunitensi potrebbero vedere i venture capitalist adottare un atteggiamento attendista fino alla stabilizzazione di tali politiche.