Le condizioni macroeconomiche per gli asset rischiosi stanno diventando più favorevoli, in particolare negli Stati Uniti, grazie alla diminuzione dell’incertezza sul commercio globale. Ciò si traduce in un rafforzamento dei fondamentali societari e in uno slancio sostenuto del mercato azionario. Tuttavia, in attesa di conoscere l’impatto completo dell’aumento dei dazi su inflazione e crescita, le prospettive rimangono incerte.
Secondo i nostri indicatori, i prezzi delle azioni statunitensi si collocano tendenzialmente al di sopra delle medie mobili di lungo periodo e il mercato presenta una buona ampiezza. Anche altre misure del sentiment e del posizionamento degli investitori stanno diventando più rialziste, avvalorando l’idea che si è creato un clima di compiacimento.
Nelle Views sull’allocazione di agosto giungiamo alla conclusione che un approccio neutrale al rischio a livello cross asset sia una scelta oculata, a fronte della nostra previsione che gli effetti dei dazi dovrebbero ripercuotersi presto sui dati di crescita e inflazione. Prima di passare a una posizione di sovrappeso, preferiamo attendere una flessione delle borse e un miglioramento dei premi al rischio azionario, poiché scorgiamo un potenziale di rialzo limitato alle valutazioni attuali.
Siamo inoltre pessimisti sull’obbligazionario a livello cross asset, anche per via della possibilità che i dazi interrompano il trend disinflazionistico in atto.
Macro temi
1) Un quadro di crescita in miglioramento. Gli indicatori anticipatori si sono rafforzati, in particolare negli Stati Uniti, il che suggerisce una buona tenuta della crescita globale. Dalle indagini prospettiche emerge una diminuzione del recente pessimismo e le revisioni delle stime sugli utili sono migliorate. La maggiore chiarezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti ha attenuato l’incertezza, alimentando l’ottimismo nei confronti delle azioni, mentre i dati concreti non mostrano ancora un sostanziale indebolimento;
2) Prospettive complicate sull’inflazione. Nella maggior parte delle economie sviluppate l’inflazione rimane contenuta, ma alcuni segnali indicano che i dazi cominciano a compromettere il trend disinflazionistico generale. Prevediamo che l’aumento delle aliquote daziarie effettive inciderà in modo significativo sull’inflazione. La volatilità dei prezzi dell’energia si è ridotta, poiché il rischio geopolitico in Medio Oriente è diminuito, almeno momentaneamente;
3) Politiche orientate al supporto. La politica fiscale delle principali economie, come Stati Uniti, Germania e Cina, è diventata un fattore determinante per l’andamento dei prezzi degli asset, in particolare per quanto riguarda la riforma fiscale statunitense. Prevediamo che la Federal Reserve (Fed) adotterà una strategia più accomodante sui tassi d’interesse all’inizio del 2026, ma siamo consapevoli dell’impatto dell’influenza politica percepita. Un contesto di policy meno restrittivo potrebbe indurre la Banca Centrale Europea (Bce) a limitare i tagli dei tassi futuri. Tuttavia, le Banche Centrali dei mercati emergenti (ME) hanno più margine per implementare una politica più accomodante.
Temi di posizionamento del portafoglio
1) Mantenersi neutrali, per ora. Le buone notizie sui dazi, sulla crescita e sugli utili hanno rafforzato il momentum dei mercati azionari, prolungando il rally degli ultimi tempi. Ciò ha creato un contesto ideale, alimentando l’ottimismo degli investitori, ma in assenza di una flessione dei mercati riteniamo limitato il potenziale di ulteriori rialzi. In questo contesto, abbiamo rivisto al ribasso le nostre aspettative di rendimento azionario a breve termine, poiché le valutazioni attuali lasciano poco spazio a sorprese negative;
2) Diversificazione del rischio azionario. Abbiamo aggiornato al rialzo la nostra view sui titoli delle large cap statunitensi, in un quadro di crescita economica sostenuta e solidità degli utili. Inoltre, il rinnovato entusiasmo per l’intelligenza artificiale (IA) sostiene alcune società growth. Diversi mercati internazionali si confermano molto interessanti, soprattutto l’Australia e il Canada, che beneficiano di una bassa sensibilità ai dazi. Siamo ottimisti sui ME, Cina esclusa, prendendo atto di una crescita relativamente sana degli utili e di una generale attenuazione delle tensioni commerciali;
3) Selettività sulla duration. La duration potrebbe non agire come una copertura difensiva in un clima di preoccupazioni per la sostenibilità fiscale e premi a termine più alti. A nostro avviso, le aspettative del mercato riguardo a una politica accomodante da parte della Fed potrebbero essere troppo ottimistiche, e ci aspettiamo che la Bank of Japan (BoJ) innalzi ulteriormente i tassi. Nell’obbligazionario preferiamo la duration dell’Eurozona e del Canada, mentre monitoriamo l’evoluzione dell’impatto dei dazi sull’economia globale.
A cura di Max Gokhman, Deputy Chief Investment Officer, Tom Nelson, Head of Market Strategy e Miles Sampson, Head of Asset Allocation Research di Franklin Templeton Investment Solutions
Le Views sull'allocazione di Franklin Templeton di agosto 2025 sono disponibili cliccando qui.