Durante il recente viaggio di aggiornamento negli Stati Uniti, gli incontri con hedge fund manager attivi in diverse strategie hanno offerto numerosi spunti di interesse.
Il quadro è quello di un’economia globale che continua a sorprendere per solidità, pur mostrando segnali di divergenza crescente tra aree geografiche. Negli Stati Uniti, la combinazione di investimenti pubblici, reshoring industriale e spesa privata legata all’intelligenza artificiale mantiene la crescita stabilmente sopra il 2%, con un’inflazione in graduale normalizzazione. In Europa il contesto è più eterogeneo: la periferia continua a sorprendere in positivo, mentre i Paesi core pagano l’incertezza politica, in particolare la Francia. La Cina, da anni percepita come “non investibile”, sta tornando a suscitare interesse anche tra gli investitori americani. Le tensioni tra Trump e Xi sembrano parte di una strategia negoziale in vista dell’incontro del 30 ottobre, con entrambe le economie incentivate a un compromesso pragmatico.
Equity e Intelligenza Artificiale
Negli ultimi due anni, soprattutto dopo il lancio di ChatGPT, l’intelligenza artificiale è diventata il principale motore del mercato statunitense. Nel 2025 la performance dei “Magnificent 7” è stata più contenuta, ma la crescita si è estesa a semiconduttori, utility, software e produzione energetica. L’S&P 500 tratta a circa 22x gli utili, sopra la media storica ma sotto i livelli del 1999.
Gli investimenti in data center, semiconduttori e reti elettriche rappresentano oggi circa l’1,6% del Pil Usa, già superiore ai cicli passati. A differenza del 2000, la spesa è sostenuta da flussi di cassa operativi, non da debito.
I principali gruppi tecnologici (Meta, Microsoft, Google, Amazon, Oracle, Apple, CoreWeave) spenderanno circa 415 miliardi di dollari nel 2025 in infrastrutture AI (+64% annuo).
L’adozione dell’AI continua a crescere rapidamente: strumenti come OpenEvidence sono già usati da oltre metà dei medici statunitensi. Dopo la rivoluzione del lavoro cognitivo, la prossima fase sarà l’integrazione dell’AI nel mondo fisico (robotica, manifattura, infrastrutture energetiche).
Alcuni investitori giudicano eccessivi gli attuali investimenti, ma la storia insegna che le grandi transizioni tecnologiche richiedono tempo per generare profitti, come accadde per il cloud computing.
Si osservano segnali di euforia in nicchie di mercato (multipli >200x, uso elevato di leva), che richiedono cautela anche tra gli ottimisti.
Macro: tassi, valute e commodity
I gestori Macro condividono una visione di resilienza economica e disinflazione in corso, con l’AI come motore strutturale di produttività.
Sul fronte dei tassi, aumenta la duration sui rendimenti reali interessanti (circa 2,2% sul Treasury trentennale). Sul Forex, il dollaro è tornato tatticamente favorito, mentre euro, yen e sterlina restano deboli. Le valute emergenti (real brasiliano, peso messicano, rand sudafricano) sono viste positivamente grazie a tassi reali elevati e inflazione sotto controllo.
Nel comparto materie prime, permane un orientamento costruttivo su oro e metalli industriali.
L’oro è considerato copertura contro rischi geopolitici e svalutazioni valutarie; il rame resta il metallo preferito, per la domanda legata a transizione energetica e infrastrutture AI.
Credito: primi segnali di rottura
Il rally di high yield e leveraged loans prosegue, ma le valutazioni sono tirate (spread ~280 pb).
Emergono i primi segnali di stress: i default di First Brands e Tricolor indicano un ritorno alla selettività creditizia.
Molte aziende hanno fatto ricorso a liability management exercises (rifinanziamenti o ristrutturazioni volontarie del debito), mantenendo bassi i tassi di default ma aumentando la vulnerabilità.
I gestori stanno migliorando la qualità dei portafogli: focus su emittenti solidi, strutture garantite e senior secured loans, con approccio bottom up attivo per cogliere opportunità idiosincratiche in un mercato più selettivo.
Conclusioni
Il messaggio dominante è cautamente ottimista. I gestori puntano a cavalcare il trend secolare dell’AI, con disciplina e selettività nel rischio. Finché i grandi attori tecnologici continueranno a finanziare internamente la nuova infrastruttura digitale, il ciclo resterà positivo. La prossima fase premierà la qualità dell’esecuzione, più che la mera esposizione al tema.
a cura di Moreno Tatangelo,
Co-Head of Funds of Funds di Kairos Partners Sgr