L’interesse dei mercati per l’high yield statunitense non è passato e anche il 2025 sembra avviato a chiudersi con una buona performance, come il 2024. “Nonostante l’incertezza, gli investitori sono stati incoraggiati da punti d’ingresso interessanti”, spiega Jack Stephenson, US Fixed Income Investment Specialist di AXA IM, che prosegue: “Prevediamo che gli spread creditizi continueranno a essere sostenuti dai solidi fondamentali societari, dai bassi livelli di insolvenza e dalla domanda continua degli investitori alla ricerca di rendimenti”.
Stephenson sottolinea come “il mercato high yield Usa ha attraversato un'estate relativamente tranquilla, dopo la volatilità vista durante la scorsa primavera. Ciò nonostante i persistenti timori relativi al potenziale impatto inflazionistico dei dazi statunitensi, l'indebolimento del mercato del lavoro, le crescenti tensioni tra la Casa Bianca e le principali istituzioni economiche e l'approvazione della One Big Beautiful Bill, che nei prossimi anni potrebbe ampliare ulteriormente il deficit già in forte crescita. Tuttavia, oggi lo spread corretto per le opzioni sul mercato high yield statunitense si attesta a 280 pb, in un intervallo più ristretto rispetto a prima del Liberation Day e solo 20 pb sopra i livelli registrati a gennaio. A prima vista, gli investitori sembrano aver ignorato i titoli dei giornali approfittando dei migliori punti di ingresso (creati dalla volatilità legata ai dazi), con oltre 20 miliardi di dollari di flussi netti verso il segmento high yield dal 23 aprile”.
Secondo Stephenson, però, “il mercato high yield statunitense non è stato l'unico, poiché sia il mercato del credito quotato che il private credit hanno beneficiato della forte domanda degli investitori negli ultimi mesi. È interessante notare che, nonostante i mercati azionari abbiano messo a segno un deciso rally da aprile, ciò non si è tradotto in flussi di capitali; questo suggerisce che le prospettive economiche più deboli e le valutazioni elevate dei titoli legati alla tecnologia e all'intelligenza artificiale (IA) stanno spingendo gli investitori verso altre classi di attivi”, afferma l’esperto di AXA IM, che prosegue: “A prima vista, i mercati potrebbero sembrare compiacenti, soprattutto alla luce dell'alto livello di incertezza. Ma un'analisi più approfondita mostra gli elementi chiave che hanno sostenuto la ripresa dell'HY statunitense”.
Tali elementi sono:
1) I dati economici indicano un rallentamento controllato
“Gli indicatori macro confermano uno scenario di rallentamento ordinato negli Stati Uniti, con crescita del Pil ancora positiva e inflazione stabile. Il mercato del lavoro mostra segnali di moderazione ma resta solido, mentre la Fed ha già avviato il ciclo di tagli dei tassi. L’assenza di sorprese inflazionistiche rafforza le prospettive di un soft landing, contesto favorevole per il credito high yield”, sottolinea Stephenson;
2) Utili aziendali resilienti ma eterogenei
Per l’esperto, “la stagione degli utili HY evidenzia una buona tenuta complessiva: ricavi oltre le attese, utili in lieve flessione e forte eterogeneità settoriale. I dazi penalizzano retail, chimica e automotive, mentre telecomunicazioni e tecnologia beneficiano degli investimenti in IA. I fondamentali restano solidi, i tassi di default ai minimi pluriennali e gli emittenti mostrano capacità di adattamento”;
3) Un'offerta di capitali abbondante per gli emittenti
“La liquidità abbondante e la domanda sostenuta continuano a supportare il mercato HY, con nuove emissioni in ripresa e in gran parte destinate al rifinanziamento”, afferma Stephenson, che aggiunge: “Direct lending e private credit restano canali centrali per le operazioni di M&A, contribuendo a un equilibrio tecnico favorevole. La qualità media delle emissioni si rafforza, con prevalenza di rating BB e scadenze gestibili”;
4) I rendimenti continuano a delineare interessanti prospettive di total return
“Pur con spread più compressi, i rendimenti complessivi del segmento HY restano interessanti, con un reddito medio intorno al 7%. Il contesto di tassi in calo favorisce strategie difensive e la rotazione dai mercati azionari. La composizione più solida del mercato, con minore incidenza di CCC e duration ridotta, offre ancora margini di compressione e prospettive positive di total return”, conclude Stephenson.
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