I mercati emergenti stanno registrando un periodo brillante, nonostante la guerra dei dazi avviata dall’Amministrazione Americana nei mesi scorsi. A esprimere ottimismo per la situazione attuale e per i prossimi mesi è stato James Cook, Investment Director Emerging Markets di Federated Hermes, secondo il quale: “Siamo nel best market degli ultimi anni, i dazi hanno avuto un impatto ma il continuo dialogo e confronto su di essi è positivo. Inoltre, per la prima volta dopo tanto tempo, i mercati emergenti hanno sovra performato quelli sviluppati”.
Per Federated Hermes i mercati emergenti e, in particolare quelli asiatici, sono cruciali, con il proprio Federated Hermes Asia ex-Japan Equity Fund che gode di un lungo track record di successo, grazie allo stock picking e a un approccio value. “Abbiamo uno stile contrarian e una mentalità orientata al rendimento assoluto, dando priorità all'asimmetria dei potenziali rendimenti futuri rispetto sia al rialzo assoluto dell'investimento che alla qualità dell'azienda”, ha sottolineato Cook. Il portafoglio del fondo è, inoltre, concentrato e i titoli azionari sono selezionati attraverso analisi bottom up basate sulla ricerca fondamentale.
Guardando ai mercati, Cook ha evidenziato come le importanti riforme annunciate o già in atto di realizzazione, soprattutto a livello fiscale, potrebbero sostenere i consumi, giudicandole positive quindi a livello di prospettive economiche. Entrando nello specifico, per quanto riguarda la Cina, l’economia del Paese si sta muovendo verso motori di crescita “ad alta tecnologia” e si sta allontanando dallo sviluppo immobiliare, inoltre i buyback e i rendimenti dei dividendi possono offrire supporto alle valutazioni, risultando interessanti per gli azionisti. “Restiamo quindi sovrappesati sulla Cina, mentre invitiamo alla cautela su Taiwan”, ha affermato Cook, che ha pure detto di ritenere, invece, “expensive” oggi il mercato indiano e di vedere opportunità selezionate nel Sud Est dell'Asia.