PRIVATE EQUITY: IN AUMENTO LA RACCOLTA E L'AMMONTARE INVESTITO I dati semestrali presentati da Aifi mostrano una crescita del settore in Italia
19/09/2018 In Primo Piano

In aumento la raccolta e gli investimenti dei private equity in Italia. Secondo i risultati dell'analisi condotta da Aifi, in collaborazione con PwC Deals, nel primo semestre 2018 è cresciuta la raccolta complessiva (sul mercato e captive), salita a 1,9 miliardi di euro: +55% rispetto al primo semestre 2017. Ben 1,7 miliardi di euro sono stati raccolti sul mercato, +43% se confrontati agli 1,2 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Escludendo l’attività dei soggetti istituzionali, la raccolta degli operatori privati è stata pari a 1,3 miliardi di euro, contro i 453 milioni di euro del primo semestre del 2017. Gli investitori internazionali hanno pesato sulla raccolta di mercato totale per il 38%, 50% se si escludono gli istituzionali.

"Guardando i dati sulla raccolta, se consideriamo soltanto i soggetti privati, la prima fonte sono gli investitori individuali e family office, che rappresentano il 17%, seguiti dai fondi pensione con un contributo del 16%", ha affermato Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi. “Di questi, solamente un terzo sono di provenienza domestica, 64 milioni di euro, troppo pochi rispetto al potenziale che potrebbero offrire agli investitori e di conseguenza all’economia reale".

L’ammontare investito è stato pari a 2,9 miliardi di euro, in crescita del 49% rispetto a 1,9 miliardi di euro al 30 giugno 2017. Se si escludono i large e mega deal (operazioni caratterizzate da un equity investito superiore ai 150 milioni di euro), l’ammontare risulta pari a 1,4 miliardi di euro in crescita del 39% rispetto al miliardo del I semestre del 2017. In particolare, il segmento early stage è cresciuto del 122% in ammontare (96 milioni di euro) e del 23% per numero di operazioni, 80, ovvero la metà del numero totale dei deal. Il buyout è cresciuto del 29% in numero, 44 operazioni, e per ammontare, +10% a quota 1,3 miliardi di euro. L’expansion ha attratto 230 milioni di euro, +67% rispetto ai 138 milioni del primo semestre 201, mentre il numero delle operazioni è cresciuto del 20% a 24; erano 20 nel primo semestre dell’anno precedente. Per quanto riguarda le infrastrutture, gli investimenti sono stati pari a 1,1 miliardi di euro, +202% rispetto ai 373 milioni del primo semestre 2017.

"Nel primo semestre 2018 continua il trend di crescita evidenziato nel secondo semestre 2017", ha aggiunto Francesco Giordano, Partner di PwC Deals. “In particolare l’aumento del numero delle operazioni (+15%) nei segmenti early stage, expansion e mid buyout è un segnale molto incoraggiante per la solidità del mercato e i futuri sviluppi".

Sempre lato investimenti, dal punto di vista delle dimensioni delle imprese, prevalgono ancora una volta le aziende con meno di 50 milioni di fatturato, che rappresentano il 75% del numero totale (87% nel primo semestre del 2017). Per quanto concerne la distribuzione settoriale, in termini di numero di operazioni, nel comparto ICT sono stati realizzati 31 deal (19% del totale), nel settore dei beni e servizi industriali 28 (18%), nel medicale 20 (12%). Nella distribuzione geografica delle 150 operazioni realizzate nel primo semestre in Italia, il 78% sono state fatte al Nord, 117, in crescita rispetto alle 93 dello stesso periodo dell’anno precedente; diminuisce il numero degli investimenti nel Centro, 18, con un peso del 12% rispetto alle 23 dello scorso anno nel medesimo periodo. Cresce il numero operazioni al Sud che totalizza a 15, il 10%, del totale in Italia rispetto alle 12 operazioni del semestre precedente.

Per quanto concerne i disinvestimenti, infine, nel corso del primo semestre del 2018 ne sono stati realizzati 59, un numero che segna una diminuzione del 24% rispetto al primo semestre 2017, dove erano 78. L’ammontare disinvestito, calcolato al costo storico di acquisto, si è attestato a 1,1 miliardi di euro, contro gli 1,2 miliardi del primo semestre del 2017 (-10%). Nella distribuzione dei disinvestimenti per tipologia, nel primo semestre ha prevalso la vendita a soggetti industriali, 19, pari al 32% del numero totale, mentre nell’ammontare ha prevalso la cessione a individui privati, family office e istituzioni finanziarie con il 54% del totale pari a 594 milioni di euro.

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