Prima di passare all'analisi specifica degli hedge fund è necessario riconoscere come questi appartengano ad una più ampia categoria di strumenti finanziari, identificata con il termine di alternative investment (A.I.). In verità non esiste, in letteratura, una definizione che permetta di capire, con precisione, che cosa sono gli investimenti alternativi (riconosciuti in genere come forme di investimento diverse dalle azioni e dalle obbligazioni), ma in generale, possiamo definirli come quegli impieghi (venture capital, hedge fund, real estate, managed future, particolari strutture debitorie, commodities) caratterizzati da:
1) una bassa correlazione con i tradizionali benchmark dei mercati azionari e obbligazionari;
2) una più alta potenzialità di rendimento, se paragonata con i convenzionali investimenti;
3) una maggiore volatilità dei ritorni;
4) un alto grado di eterogeneità fra le diverse sottocategorie che li compongono.
Il grado di sofisticazione che l'investimento richiede può essere un carattere discriminante per identificare con che tipo di strumento abbiamo a che fare, la classificazione così ottenuta sarebbe, tuttavia, altamente soggettiva: per alcuni, anche l'investimento in derivati potrebbe essere considerato non convenzionale per il fatto di richiedere una maggiore conoscenza dei mercati finanziari.
Sono necessarie una serie di considerazioni qualitative e quantitative prima di determinare la percentuale d'investimenti alternativi da allocare nel proprio portafoglio. Una possibile griglia di analisi, utilizzabile in un primo approccio per ogni forma di A.I., è quella riportata di seguito, ma non bisogna dimenticare che ogni impiego ha delle proprie specifiche caratteristiche che lo rendono diverso da ogni altro, sotto il profilo del binomio rendimento/rischio e della liquidità.
Tabella 1: criteri di valutazione degli investimenti alternativi
In uno studio del '97, T. Schneeweis e R. Spurgin (Alternative Investiments in the Institutional Portfolio), simulando il processo di asset allocation con investimenti non tradizionali, dimostrano che:
1) L'utilizzo di investimenti alternativi migliora il profilo di rischio/ rendimento dell'investitore.
2) In condizioni di particolare volatilità, gli investimenti alternativi permettono di contenere il rischio e ottenere rendimenti altrimenti non raggiungibili.
3) Gli investimenti non tradizionali non risentono della globalizzazione dei portafogli obbligazionari e azionari, la quale tende ad aumentare la correlazione fra le diverse assets class.

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